Lino Miccichè
Lino Miccichè (nato il 31 luglio 1034, morto a
Roma l'1 luglio 2004), è stato tra le massime personalità
del panorama cinematografico italiano. Regista, sceneggiatore,
responsabile delle più importanti manifestazioni
sul cinema in Italia, Miccichè sarà ricordato
però soprattutto per la sua lunga ed intensa attività
di critico. Una passione per il cinema che nasce da giovanissimo,
proprio negli anni della grande stagione neorealista italiana,
e che attraversa mezzo secolo di storia di questa nazione.
Ancora ventenne, Miccichè già coordina i Centri
Universitari Cinematografici, per poi lanciarsi nell'avventura
da regista di documentari che corona nel 1962 col bellissimo
"All'armi siam fascisti",
diretto assieme a Lino Del Fra e Cecilia Mangini.
Poi, la decisione di dedicarsi con ogni energia alla critica,
lo porta a divenire titolare dellle pagine cinematografiche
de "L'Avanti!" per oltre un trentennio, nonché
ad occupare alcune tra le più prestigiose cariche
in ambito cinematografico: fondatore nel 1965 e curatore
fino al 1988 della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema
di Pesaro punto di riferimento in quegli anni per gli appassionati
di cinema; Presidente della Biennale nel 1997, l'anno successivo
diventa Presidente della Scuola Nazionale di Cinema, che
fa oggetto di grande innovamento; insegna Storia del Cinema
all'Università di Trieste, a Siena e infine a Roma,
dove fonda il Dams. Nei lunghi anni dedicati al cinema,
Miccichè scrive numerosi libri e, alcuni tra questi,
restano tra le più importanti testimonianze scritte
sul periodo più glorioso del cinema italiano di sempre,
il Neorealismo. Durante la docenza universitaria intensifica
la pubblicazione di libri, iniziata nel 1971 con «Morte
a Venezia» di Luchino Visconti. Della sua ricchissima
bibliografia vanno ricordati gli studi su Visconti, su Pasolini,
sul neorealismo, sul cinema italiano degli anni 60 e 70.
Contesto
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