André
Antoine
André Antoine
André Antoine ha un ruolo importante nella storia del teatro
europeo nel processo che da Stanislavskij a Brecht restituisce all'attore
e alla sua gestualità una funzione fondamentale. Antoine
tenta di applicare al cinema alcune delle sue teorie drammaturgiche
già sperimentate nel Thé atre libre. Tra il 1915 e
il 1922 si dedica al film, realizzando nove pellicole, in gran parte
trascrizioni da Dumas, Coppé e, Hugo, Zola. Passando dal
teatro al cinema Antoine si pone innanzitutto a livello teorico
il problema delle differenze tra i due campi espressivi: "il cinema
è totalmente diverso dal teatro", scrisse in un articolo
nel 1919. La sua prassi cinematografica testimonia uno sforzo per
cercare un linguaggio visivo diverso, più dinamico e originale
rispetto al cinema della sue epoca, e con soluzioni che al teatro
rimanevano precluse. Una tensione innovatrice che fa le sue prove
nella costruzione narrativa: "Le coupable" (1917) è un melodramma
raccontato in flash-back, protagonista è un avvocato chiamato
a difendere il figlio che, diversi anni prima, non ha voluto riconoscere.
Nel dirigere gli attori mostra la ricerca di un naturalismo fatto
di piccole notazioni, che danno spessore e credibilità al
contesto in cui si svolge la vicenda. Antoine si cimentò
con testi di Hugo, come ne "Les travailleurs de la mer" (1917),
e di Zola come in La terra (La terre, 1921) da cui vent'anni prima
aveva già tratto uno spettacolo teatrale. "La terra" è
un acuto ritratto della vita contadina, ma con molte ingenuità
nella definizione dei personaggi e nella scansione delle scene.
Quelli di Antoine sono testi naturalistici, cui egli cerca di dare
un corrispondente visivo, con riprese in esterno, usando scenari
naturali, una tendenza a tratti documentaristica. Centrale è
la descrizione di un ambiente e il rapporto con i personaggi che
lo popolano: il mare e i pescatori in "Les travailleurs de la mer",
la terra e i contadini ne "La terre", il fiume e i traghettatori
in "L'Hirondelle et la Mé sange" (1920: il film non fu mai
distribuito, si tratta del suo unico soggetto originale). L'esistenza
quotidiana è restituita in frammenti, in una quotidianità
vissuta nel segno della fatica. Temi dominanti sono il tradimento,
la vigliaccheria, l'ingratitudine: tutti i meccanismi del melodramma,
ravvivato da una meticolosa tensione al realismo. Antoine aveva
intuito le possibilità del cinema, ma non riesce a metterle
in pratica.
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