Ebrei 
              del -IV secolo 
            
             
             
               
                
                   Ebrei del -IV secolo
                
                Tra il IV secolo (-) e il III (+), si sviluppa 
                nelle regioni della Palestina, una notevole produzione di opere 
                in ebraico, non confluita nel testo unico della Bibbia, e che 
                pure hanno costituito un'importante fatto culturale (e religioso). 
                Un primo gruppo comprende la cosiddetta "letteratura apocrifa", 
                cioè esclusa dal canone biblico. Le più celebri 
                sono il III e IV libro di Esdra, il Libro di Enoc, il Libro dei 
                Giubilei, i Salmi di Salomone, gli Oracoli sibillini, i Testamenti 
                dei dodici patriarchi. Alcune di queste opere fanno parte della 
                propaganda ebraica nel mondo ellenistico, altre hanno interessi 
                messianici, escatologici, e rivelano un'importante componente 
                del pensiero e della letteratura ebraica trascurata dalla ufficiale 
                letteratura rabbinica. Solo in minima parte ci sono giunte in 
                ebraico; ne conosciamo il testo greco (per alcune fu originale), 
                o versioni in lingue orientali o in latino. Alcuni hanno aggiunte 
                e ritocchi di origine cristiana.  
                 
                 La letteratura dei Manoscritti di Qumran 
                (Qumran, presso la riva nord- occidentale del mar Morto, il luogo 
                dove sono stati ritrovati nel 1947 e negli anni successivi), appartiene 
                forse agli esseni (nel monastero che si trovava presso le grotte 
                nelle quali erano stati nascosti i manoscritti all'epoca della 
                prima guerra giudaica [70+]), e fiorì tra il I secolo (-) 
                e il I (+). Tra gli scritti noti spiccano le regole che codificavano 
                la vita comunitaria degli aderenti e ne rivelano le aspirazioni, 
                gli inni da cui traspare la loro spiritualità, i commenti 
                biblici che rivelano come gli esseni leggevano e attualizzavano 
                alcune opere della Bibbia.  
                In tutto si tratta di 600 tra testi interi e frammenti. Sono distinguibili 
                diversi gruppi:  
                
                  - 1) testi della Bibbia ebraica, tra cui l'intero 
                    libro di Isaia; 
                  
 - 2) testi apocrifi della Bibbia. Di particolare 
                    interesse sono i frammenti del "Libro dei giubilei", di "Enoc", 
                    dei "Testamenti dei dodici patriarchi": si hanno così 
                    i testi originari di opere di cui si avevano solo traduzioni; 
                  
 - 3) i libri tipici della comunità di 
                    Qumran, con le concezioni regole e spiritualità della 
                    comunità. Così la "Regola della comunità" 
                    con la raccolta delle benedizioni, "Regola dell'assemblea", 
                    "Regola della guerra o Regola dei figli della luce e dei figli 
                    delle tenebre", gli "Inni"; 
                  
 - 4) commenti biblici, testi liturgici, astrologici. 
                
  
                Nella produzione di Qumran è individuabile 
                anche un genere letterario particolare: i "Pesharim", una specie 
                di commenti ai testi biblici (tra cui Abacuc) esplicitamente collegati 
                alla vita della comunità e alla sua storia. I "Manoscritti 
                di Qumran" hanno apportato rilevanti contributi alla linguistica, 
                alla paleografia ebraica e alla critica testuale biblica, alla 
                storia del giudaismo.  
                 
              
              Contesto storico europeo  
              
             
            
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