Theòpompos 
              da Khios 
            
             
             
               Theòpompos da Khios 
               
               Lo storico Theòpompos nacque a Khios nel c. 378- (morì 
                dopo il 323-: forse nel 306-). Discepolo di Isokrates ad Atene, 
                fu esiliato insieme al padre (apparteneva al partito oligarchico). 
                Viaggiò molto, fu alla corte di Filippos di Macedonia, 
                e di Aleksandros. Fu poi in Egitto (dopo la morte di Aleksandros) 
                presso Tolomeos, dove si pensa sia morto. 
                 
                L'attività di Theòpompos fu molto varia. Come retore 
                partecipò alle polemiche degli isokratei contro Platon 
                con l'opuscolo "Contro l'insegnamento platonico" di cui abbiamo 
                scarsissimi frammenti. La sua attività principale fu però 
                la storiografia. 
                 
                Scrisse "Storie elleniche", in 12 libri, in continuazione a Toukhidides, 
                coprendo il periodo 411-394 - (fino cioè alla battaglia 
                navale di Knidos), e utilizzando come fonti le "Elleniche" di 
                Xenofon e Eforos. Di quest'opera ne rimangono parecchi frammenti. 
                Theòpompos mostra la sua simpatia per Sparta e la sua politica 
                di espansione panellenica. Politicamente il suo interesse panellenico 
                è di stampo isokrateo; sulla base di questa concezione, 
                sostenne la politica di Filippos di Macedonia, del cui regno scrisse 
                la storia nelle "Storie filippiche" in 58 libri (dall'ascesa al 
                trono di Filippos II nel 359-, fino alla morte di questi nel 336-). 
                Di queste ci sono giunte parecchi frammenti: si trattava di un 
                vasto quadro del mondo contemporaneo, con molti excursus sul passato 
                alla maniera di Erodoto: Theòpompos mise in risalto l'opera 
                di Filippos, ma nello stesso tempo con tale obiettività 
                da stigmatizzarne anche i difetti (cosa per cui gli stessi storici 
                antichi successivi si mostrano l'apprezzanti). Abbiamo brevi frammenti 
                anche di un "Encomio di Filippos" in cui Theòpompos sosteneva 
                tra l'altro l'opportunità per Filippos di una espansione 
                verso i Balcani. Pare scrisse anche encomi di Aleksandros e di 
                Mausoleos. E una "Epitome" alle Storie di Erodoto. 
                 
                Alle Storie elleniche alcuni studiosi hanno attribuito anche il 
                grosso frammento papiraceo, comunemente chiamato "Elleniche di 
                Ossirinco", ma si pensa non debbano essere attribuite a lui. 
                 
                L'opera storiografica di Theòpompos presenta alcune involuzioni 
                (rispetto a Erodoto e Toukhidides): una certa coloritura retorica, 
                la tendenza alla novellistica, il moralismo. Ma nel complesso 
                si è trattato di uno dei massimi sforzi della storiografia 
                antica di ricondurre a una unità (raccogliendola attorno 
                a una personalità dominante) la storia contemporanea. Denunciò 
                la decadenza della società greca, contro cui unico rimedio 
                individuò l'azione della monarchia macedone. La sua opera 
                fu utilizzata a lungo: ancora nel Primo secolo (+) era considerato 
                uno dei maggiori storici greci, gradito anche per la sua prosa, 
                solida e armoniosa. 
               
              La Grecia nel V-IV secolo (-) 
              [1998]
              
             
            
             [Up] Inizio pagina | [Send] 
  Invia questa pagina a un amico | [Print] Stampa 
  questa pagina | [Email] Mandaci 
  una email | [Indietro] 
Europa: Antenati - la storia della letteratura europea online 
  -   
  © Antenati 1984-2006, an open content
   project
 
           |