Storia della letteratura europea - Torna in homepageGaius Sallustius Crispus


Gaius Sallustius Crispus

Gaius Sallustius Crispus nacque a Amiterno [Sabina] nell'86-, da una ricca famiglia plebea. Iniziò la carriera politica nel c.55- come questore, fu tribuno della plebe nel 52-, deciso accusatore di Milo difeso da Cicero. Apparteneva al partito democratico, e aveva personali risentimenti contro Milo: era amante della moglie, e lui lo aveva umiliato. Nel 50- i conservatori lo espulsero dal senato per immoralità, ma Caesar gli fece ottenere la questura e lo riammise. Lo ebbe dalla sua nella guerra civile; dopo la conquista della Numidia, gli affidò il governo della nuova provincia (allora chiamata Africa nova): qui Sallustius accumulò senza scrupolo enormi ricchezze. Morto Caesar, si ritirò a vita privata nei celebri Horti sallustiani a Roma, dedicandosi agli studi storici.
Con La congiura di Catilina (De coniuratione Catilinae, c.42-), Sallustius interrompe la tradizione annalistica e si occupa di un episodio di storia contemporanea, la congiura del 63\62-, facendovi premettere un'analisi della condotta caesariana del 66\63- con riflesso sulle sue scelte politiche. Ne La guerra iugurtina (Bellum iugurtinum, c.40-), nonostante omissioni e inesattezze, mostra doti di sintesi storica e rivela vigore polemico nel denunciare l'incompetenza della "nobilitas" nel condurre la guerra, e nel valorizzare le ragioni espansionistiche della classe mercantile. Le Storie (Historiae, 40\35-), la sua opera più impegnativa, andavano dal 78- al 67-, dalla morte di Sulla alla guerra di Pompeus contro i pirati; continuavano quelle di Sisenna: ci sono giunti solo frammenti di cinque libri e alcuni discorsi.
A Sallustius si attribuiscono anche due epistole politiche a Caesar su un nuovo ordinamento dello stato. Spuria è l'invettiva contro Cicero di scuola retorica.
Sallustius considerò la storiografia non solo come cronaca dei fatti ma anche ricerca delle loro cause. Fu interprete appassionato e acuto, nei limiti di un moralismo di fondo che è comune a tutta la storiografia antica. Linguaggio ricco di influenze catoniane, ha tendenze stilistiche anti- ciceroniane: punta a un periodare serrato e vibrante, ricco di antitesi, ellissi, spezzature. Uno stile che ebbe influenza profonda sugli storici successivi.

Contesto

Contesto storico: la fine della repubblica romana

[1996]

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