Caesar,
Caius Iulius
Caius Iulius Caesar
Caius Iulius Caesar nacque a Roma nel 100-, appartenente a una
delle più illustri famiglie della vecchia nobiltà
romana. Ebbe un'accurata educazione, perfezionata a Rodi. Mostrò
presto simpatie per il partito democratico, cui era legato anche
da vincoli familiari. Durante la dittatura di Sulla fece servizio
militare in Asiaminore (81\78-), al suo ritorno si schierò
con i popolari, percorse le tappe del "cursus honorum", si legò
a Crassus, appoggiò all'inizio il programma antioligarchico
di Catilina. Nel 60- formò con Pompeus e Crassus il primo
triumvirato, fu console (59-), fece passare leggi che gli alienarono
il senato. Proconsole delle Gallie (58-), iniziò la conquista
militare di quelle regioni, portata a termine nel 51-. Il conflitto
con il senato e l'aristocrazia romana e lo scontro con Pompeus
sfociarono nel 49- in una guerra civile. Vinti i pompeiani in
spagna e a Marseille, sconfisse Pompeus a Farsalo (48-), lo inseguì
fino in Egitto dove lo trovò assassinato. Legatosi a Cleopatra,
la insediò al trono (47-) a scapito del fratello Tolomeos.
Liquidati gli ultimi pompeiani (a Tapso 46-, a Munda 45-) divenne
il leader unico della politica romana. Nel 48- si era fatto nominare
dittatore, carica che nel 44- gli fu attribuita a vita. Fece una
revisione profonda della politica dell'amministrazione e della
costituzione; fu assassinato nel 44- da una congiura dei repubblicani
tradizionalisti (Brutus, Cassius, Trebonius, Casca).
Le opere storiche che sono attribuite a Caesar ci sono pervenute
grazie al "Corpus caesarianum", la raccolta dei "Commentarii"
autentici e spurii in cui sono stati metodicamente segnati gli
avvenimenti principali delle guerre galliche e civili.
Si ritengono di Caesar i primi sette libri della Guerra gallica
(De bello gallico), scritti con grande senso della storia e equilibrio
nel c.52. Comprendono ciascun libro un anno della guerra gallica,
a partire dal 58-. L'ottavo libro è un completamento che
copre gli anni 52\51-, attribuito a Aulus Irtius, un generale
caesariano. Seguono la Guerra civile (De bello civili)
pubblicata da Caesar nel 45- in tre libri. Vi narra con tono partecipe
e giustificatorio la guerra che devastò lo stato romano
nel 49\48-, dal passaggio del Rubicone alla tragica morte di Pompeus.
Aulus Irtius fu forse autore della continuazione dedicata alla
"Guerra alexandrina" (Bellum alexandrinum) sugli avvenimenti del
47-; storici mediocri, forse sempre uomini del seguito caesariano,
furono autori dei resoconti sulle campagne africane e spagnole
(46\45-): "Bellum africanum", "Bellum hispaniense", scritti in
sermo vulgaris, esempio raro di questa scrittura tra ciò
che ci è pervenuto della letteratura latina.
Caesar, uomo di sottile cultura, fu autore anche di altre opere,
andate perdute: "Anti-Cato" (Anticato) due libri in polemica con
l'elogio di Cato fatto da Cicero; l'"Analogia" (De analogia) in
due libri sui problemi filologici sollevati dagli studiosi alessandrini;
il "Viaggio" (Iter) poemetto scritto nel 46- a memoria del viaggio
fatto da Roma alla Spagna; le celebri "Lettere" (Epistulae) pubblicate
in vari volumi; famosi anche i "Discorsi" (Orationes) in cui raggiunse,
a detta dei contemporanei, un notevole grado di maestria: può
forse renderne un'idea il discorso tenuto nel 63- per strappare
alla morte i catilinari, ripresa da Sallustius nella sua "Guerra
di Catilina".
Nei suoi "Commentarii" Caesar si propose di fornire materiale
agli storici per fare un'opera criticamente valida. Smentì
di voler fare opera d'arte, limitandosi a descrivere le vicende
di cui fu protagonista o testimone, nella loro verità ed
essenzialità, spiegando senza mezzi termini le ragioni
del suo comportamento militare e politico. Proprio questo proposito
di verità e semplicità stilistica dà alle
opere storiche di Caesar, in particolare alla "Guerra gallica",
bellezza dignità eleganza, frutto di lunga consuetudine
di studio.
Contesto
Contesto storico: la fine della repubblica
romana
[1996]
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