Naif.Super / di Erlend Loe
Naif.Super
(Naiv.Super, 1997) – Traduzione dal norvegese e postfazione
di Giovanna Paterniti
I edizione: Maggio 2002 - Iperborea editore.
pp. 256 – ISBN 88-7091-103-9.
Venticinque anni, un’infanzia serena e una famiglia
normale, ma soprattutto un fratello a New York per lavoro
e un breve viaggio per andarlo a trovare. Due amici, uno
buono e uno cattivo, e un amore che ancora non c’è.
Però ci sono l’università (per quel
che vale), il gioco (una palla e chiodini di plastica, o
partite di fresbee, proprio come da piccoli), le chiacchierate
con Borne, il bambino dei vicini, una bicicletta per muoversi
liberamente e un libro di fisica per cercare di definire
il tempo. Ecco cosa riempie le giornate del protagonista.
Eppure, intorno a questa quotidianità senza apparenti
clamori, ruotano i sogni e le domande di un ragazzo sensibile
e attento, che non smette di interrogare se stesso e la
realtà che lo circonda. Con la sua disarmante spontaneità
e un prepotente ottimismo, riesce a toccare le questioni
profonde del vivere, sempre sospeso tra incertezza e curiosità.
L’autore dà voce all’irrequietezza dei
suoi anni, alla voglia di semplicità e al bisogno
di trovare risposte. Il protagonista sa bene che nulla vi
è di definitivo, che in fondo “la vita è
un viaggio”. Ma sa anche di essere un bravo ragazzo
(nulla a che vedere con buonismo e zuccherosità),
e allora magari ce la farà a trovare il suo spazio
e la “sua” risposta. Avere venticinque anni
e cercare il senso – la “prospettiva”
– delle cose: questo racconta il romanzo, subito diventato
al Nord libro di culto dei giovani lettori e non solo, l’apparente
leggerezza del vivere e il complesso equilibrio che in realtà
esso nasconde. Una sfida che è il segreto e la bellezza
dell’esperienza umana.
(scheda a cura di Iperborea.com)
Contesto
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