La casa del felice ritorno / di Leena
Lander
La
casa del felice ritorno (Iloisen kotiinpaluun asuinsijat,
1997) - Traduzione dal finlandese e postfazione di Delfina
Sessa
I ed.: Settembre 2002 - Iperborea editore.
pp. 360 - ISBN 88-7091-105-5.
Dopo un’infanzia trascorsa insieme, un amore da
adolescenti e parecchi anni di separazione, Olavi Harjula
e Lys Bergman si ritrovano nella Finlandia della loro giovinezza.
Una lettera li obbliga a ripercorrere il passato e rievocare
l’improvvisa scomparsa di Hanna, loro piccola amica,
bambina speciale dal passato sconosciuto. Quale è
stato il destino di questa giovane orfana di guerra, così
affezionata alla famiglia Bergman da essere considerata
come una figlia? Esiste un legame tra la passione del padre
di Lys per i riti pagani e la misteriosa sparizione di Hanna,
o bisogna piuttosto indagare nel passato africano del padre
missionario, affascinato dal continente nero? Cosa pensare
poi del silenzio delle anziane istitutrici dell’orfanotrofio
e della morte improvvisa del dottor Bergman? Si può
ancora parlare di delitto, anche molti anni dopo la chiusura
del processo? O bisogna forse credere alle parole della
stessa Hanna, all’esaudirsi del suo sogno più
bello, quello di trasformarsi in cigno e volare via, libera,
nel cielo? In un crescendo appassionante, dal ritmo narrativo
serrato, che sa alternare punti di vista ed epoche differenti,
tutte le do-mande troveranno risposta. Come nel precedente
Venga la tempesta, di cui l’autrice riprende personaggi
e ambientazioni, il “segreto” è il filo
conduttore di tutto il romanzo: che si tratti di piccole
omissioni o grandi nascondimenti, di segreti terribili e
dolorosi, torbidi o innocenti, appartiene a ogni personaggio
e ogni situazione, anche alla storia e alla dimensione onirico-mitologica.
(Scheda a cura di Iperborea.com)
Contesto
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