Isabel Allende
Isabel Allende è nata a Lima, in Perù, il
7 agosto 1942, figlia di un diplomatico cileno cugino di
Salvador Allende. Rimane in Cile, dove si trasferisce a
tre anni - dopo il fallimento del matrimonio dei suoi genitori,
fino al 1973. Dopo il golpe di Pinochet e la morte di Salvador
Allende, si trasferisce a Caracas (Venezuela), e successivamente,
dal 1987, in California. Nel frattempo si sposa, ha due
figli, Nicholas e Paula, è diventata giornalista
e nel 1982 scrittrice famosissima con "La casa degli
spiriti".
Il suo primo romanzo, La casa degli
spiriti (1982), ottiene un grande successo internazionale,
che non viene meno per i romanzi successivi, e che ne fa
forse lunica scrittrice letta praticamente in tutto
il mondo ad ogni uscita. De "La casa degli spiriti",
cent’anni di passioni e di alterni destini nella storia
di una famiglia cilena, se ne apprezza soprattutto la straordinaria
abilità nel trasformare tutto in materia romanzesca,
nel mischiare il reale e il soprannaturale, elementi tipici
del "realismo magico" di cui Gabriel García
Márquez è il principale esponente. A "La
casa degli spiriti" seguono Damore
e ombra (1984), Eva Luna
(1987), Eva Luna racconta (1989),
Il Piano infinito (1991), Paula
(1994), Afrodita. Racconti, ricette e
altri afrodisiaci (1997), La figlia
della fortuna (1999), Ritratto
in seppia (2000).
Nato da una esperienza privata dellautrice, la morte
di una figlia, Paula è forse
il libro più sofferto e immediato di Isabel Allende,
più vicino alla frammentaria intimità del
diario e del racconto orale. Isabel non inventa niente,
e neanche trasfigura i dati reali del vissuto suo o della
propria famiglia: alla cronaca asciutta, carica di dolore
imploso, della malattia, del coma, e della morte della figlia
Paula - una ventottenne felice, innamoratissima del marito
e del suo lavoro - si fonde il resoconto di una «leggenda
familiare» che la madre narra alla figlia durante
il lunghissimo coma della ragazza; «così»,
dice, «quando ti sveglierai non ti sentirai tanto
sperduta».
Paula muore il 6 dicembre 1992, e il libro esce nel 1994,
scritto dunque a ridosso, se non addirittura nel corso,
della vicenda. Letteratura come terapia, o come esorcismo,
parziale e provvisoria consolazione, di una tragedia altrimenti
insopportabile. Il libro ha avuto molto successo e innumerevoli
sono state le lettere giunte ad Allende da tutto il mondo
dopo la pubblicazione del romanzo (lettere poi da lei selezionate
e pubblicate, nel 1997, col titolo Paula.
Lettere dal mondo).
Contesto
|
|