La poesia, di Valentino Zeichen


La Poesia

Come un ricorrente duplicato di Big Bang
simula la nascita dell'universo
a sua differenza, possibile figlia d'ignoti.
Ella ha madre sebbene svagata,
espulsa in un baleno dall'ispirata origine e
subito estranea all'istantanea matrice creativa.
La poesia: annodate interiora.
Si dipana nella prosaicità della lingua
e lascia scorgere allettanti Aleph
dall'inafferrabile momentaneità;
gli accostamenti accidentali
fra le lingue ancora brulicanti
l'apparentano agli invertebrati,
i nodi vengono al pettine dello stile e
il poeta deve alla sua perizia di fisiologo
il taglio dei versi.
Senza offendere le sinapsi semantiche
riconduce a capo i misurati segmenti
comparabili agli esagrammi
delle divinazioni King.
Ogni volta che la mimesi creativa ricomincia
si ripropone il dilemma: il mondo
deve supporsi creato in versi
come ventilano le scritture oppure
si tratta di opera in prosa evoluzionistica?
Nel dubbio aporistico
applichiamo alla creazione
l'analisi stilistica.

Valentino Zeichen (da: Pagine di gloria)

 

 


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