L'uso di lingue d'origine europea nel mondo  
            
             
             
               L'uso di lingue d'origine europea nel mondo 
              
               
               L'espansionismo culturale ma anche demografico 
                delle popolazioni europee a partire dal 1492 ha avuto soprattutto 
                in due continenti, quello americano e quello africano, la conseguenza 
                da una parte dell'immissione di popolazioni europee in questi 
                territori con il conseguente mutamento razziale e culturale di 
                queste regioni; dall'altra l'adozione di lingue europee che si 
                sono venute a confrontare con i problemi regionali specifici, 
                e che dunque hanno dato luogo a risposte diverse. 
                 
                 L'iniziale tentativo di mantenimento di una 
                "purezza" della lingua ha fatto luogo a commistioni e sviluppi 
                linguistici specifici; sono nate lingue creole e meticce, che 
                hanno cominciato a produrre una autonoma letteratura. Il processo 
                non è stato lineare né pacifico, né certamente 
                è definitivo - e d'altra parte non si tratta di una cosa 
                nuova, dal punto di vista storico: nuova semmai è la vastità 
                geografica del fenomeno, condensato in pochi decenni. 
                 
                 Qui accenneremo a quel che sono alcuni fenomeni 
                tipici, cui la diffusione di lingue di origine europea ha condotto, 
                con riflessi nelle letterature. Fenomeno unitario, che ha dato 
                luogo a espressioni differenti, è quello relativo all'espressione 
                dell'identità delle popolazioni locali extra-europee, nei 
                confronti di un potere dominante locale (che poteva essere quello 
                coloniale originario oppure uno succeduto a esso). 
                 
                 Una sua incidenza ha avuto la diversa politica 
                attuata dagli stati europei coloniali nei confronti delle regioni 
                colonizzate. Ovunque si registrano in ogni caso tutti i fenomeni 
                connessi allo scontro tra popolazioni: eccidi, discriminazioni, 
                sfruttamento da parte dei paesi coloniali sulle popolazioni occupate; 
                in alcuni casi si ha un vero e proprio genocidio, con la scomparsa 
                di intere popolazioni. Ma sono anche da registrare modi diversi 
                di occupazione e dominio. 
                 
                 Nelle regioni occupate da spagnoli e portoghesi 
                ad esempio è più vasto il fenomeno della commistione 
                e fusione tra popolazioni indigene ed europee, con la diffusione 
                ampia del meticciato; nelle regioni occupate dagli inglesi invece 
                si è attuato in genere un sistema di non commistione; i 
                francesi pur mantenendo forte il sentimento di un primato culturale, 
                hanno tentato una assimilazione culturale. E' chiaro che in ogni 
                caso si è sempre trattato di un potere dominante che ha 
                imposto forme e modi, che nel processo di decolonizzazione sono 
                stati rifiutati; ma nel passaggio dal colonialismo al sistema 
                economico-politico dell'imperialismo, le differenze hanno prodotto 
                fenomeni caratteristici. Così i fenomeni di apartheid nelle 
                regioni inglesofile (compresi gli Stati Uniti, oltre che in Canada 
                e Sudafrica), la creazione di ghetti che territorialmente delimitano 
                e circoscrivono le diverse "comunità", con effetti non 
                solo sociali ma anche culturali di divisione. Mentre del resto, 
                se in forme marcate risaltano le differenze anche di "paesaggio" 
                tra le diverse comunità in queste regioni, altrettante 
                differenze esistono, dal punto di vista sociale, nelle regioni 
                ad esempio spagnole, tra "bianchi", "neri" e "meticci", pur se 
                assorbiti all'interno della società, nella divisione sociale 
                e non anche territoriale.  
                 
                Scheda: lingue di origine europea nel mondo: 
                francese -------|----- Québec | 
                Louisiana | |----- Guiana | Antille | |----- Maghreb (Africa del 
                nord) | Madagascar | Africa centro-occidentale | | |----- Libano 
                Vietnam portoghese -----|----- Brasile | |----- Angola Mozambico 
                spagnolo -------|----- Centro e sud America | |----- Filippine 
                inglese --------|----- Nord America | | |----- Sud-Africa ------------ 
                afrikaans | | |----- Australia Nuova Zelanda 
               
              
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