José Saramago: capire il presente per conoscere il passato


José Saramago: capire il presente per conoscere il passato

Lo scrittore a Siena per una Laurea Honoris Causa parla di Storia e Oblio

di Lorenzo misuraca

Dalla periferia d’Europa, o di un Occidente sempre più immemore del proprio passato, è arrivato a Siena un letterato, uno scrittore, a ricordarci qualcosa di prezioso: Josè Saramago, portoghese, premio Nobel per la letteratura nel 1998, in città per ricevere una Laurea Honoris Causa dall’Università per stranieri, parla di memoria e oblio.


La “lectio Doctoralis”, in altre parole il discorso di ringraziamento, dello scrittore ha come titolo Dimenticare: il “buco nero” della galassia umana.
Con un tono e delle parole che confermano come un grande poeta possa parlare di temi chiave della modernità senza risultare astruso e noioso, Saramago ci introduce, tramite l’immagine dei buchi neri che lentamente risucchiano l’universo tutto, e quindi inevitabilmente un giorno anche noi, al problema principale forse dell’uomo contemporaneo: la dimenticanza della storia, vista come cultura e come catena di cause e conseguenze che portano dritte all’oggi.


E il presente non è altro che il buco nero che, nel vortice in costante accelerazione di bisogni e preoccupazioni fittizie cui siamo costretti, risucchia inesorabile e impietoso il nostro vissuto, e di conseguenza le nostre basi per costruire un futuro stabile e dignitoso. Un presente che, paradossalmente, non esiste, se non per il “tempo di quanto la parola stessa (e già sarebbe concedere molto) impiegherebbe ad essere pronunciata”.
Saramago parla poi del rapporto del passato con la Storia, essendo quest’ultima solo un’arbitraria selezione del primo e non la medesima cosa.
E’ fondamentale dunque trovare un metodo efficace per stimolare la gente, e soprattutto i giovani, a conoscere e analizzare la propria Storia per capire il presente.


E qui il premio Nobel fa la sua proposta:
Insegnare ai ragazzi a ricostruire a ritroso la storia partendo dal presente stesso. Un percorso al contrario che riconosce nell’attualità del vivere il punto cardine della comprensione, che non può dunque essere relegato a semplice effetto finale di un processo di eventi che tende a smarrire il logorato filo di connessione con l’adesso.


Partire quindi da Bush e Bin Laden, da Berlusconi e le sue televisioni, dalla recente inciviltà della legge sull’immigrazione a firma Bossi-Fini, dal delitto di Cogne, dalla Palestina, da Johannesburg per capire gli anni Ottanta di Reagan e Andreotti, del muro di Berlino, e i Settanta del terrorismo rosso e delle stragi di Stato, e così via fino a Cristo e Maometto.


Saramago, con l’umiltà e l’aria dimessa tipica dei portoghesi, ci invita infine – consapevole che sfuggire al buco nero dell’oblio sarebbe impossibile - a fare di tutto per non chiudere gli occhi e resistere più a lungo possibile, prima di sparire nel vortice finale.


(Questo articolo è stato pubblicato sul numero 99, 1 dicembre 2002, di Girodivite.it)
 


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