I due che si guardano allo specchio
Come quelle nubi discoste
che pulsano di luce così l'occhio
s'inebria al controluce, al paragone:
nessuno potrà allontanarmi da me stesso
però nessuno dirà al mio rivale
il punto dove colpirmi è morte. Io so.
Si benderanno i draghi e geleranno le maree
ma non pensare che chiaro e scuro taglino le corde:
i due che giuocano allo specchio
nel buon senso delle strade affollate
divaricano in spasmi e sintonia
al dividersi dell'occhio dall'occhio
che trama con l'inganno
oltre la prova dell'inganno
del dirsi in controcanto.
La misura dei passi nel viale, oltre le piazze
oltre i palazzi e l'erbose dune:
oltre quel tutto
c'è il simulacro che aspetta l'uomo bifronte
il guardiano delle Porte Aperte.
Rino Rocco
Russo
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