Pier
Paolo Pasolini: Narrativa
Pier Paolo Pasolini: Narrativa
A contatto con il mondo delle borgate romane,
ne reinventò il linguaggio, tra gergo e dialetto, e l'esistenza
picaresca nei due romanzi Ragazzi di vita (1955) e
Una vita violenta (1959).
"Ragazzi di vita" racconta la giornata di un gruppo di giovani
sottoproletari romani, Riccetto, il Caciotta, il Lenzetta, il
Begalone, Alduccio ecc. Mossi da esigenze primordiali, come la
fame, la paura, la ricerca di solidarietà, sciamano dalle
borgate della Roma anni '50 verso il centro, in un itinerario
picaresco fatto di incontri, eventi comici, tragici, grotteschi.
I giovani alternano una violenza gratuita a una generosità
patetica: Riccetto, cui è dedicato maggior spazio, salva
una rondine che stava per annegare ma non potrà far nulla
dinanzi al piccolo Genesio travolto dalla corrente dell'Aniene.
Agnolo e Oberdan assistono Macrello agonizzante, travolto dal
crollo della sua scuola. La Roma monumentale e quella della speculazione
edilizia è lo spazio contraddittorio in cui avviene il
'rito iniziatico' cui sono sottoposti i "ragazzi di vita".
L'originalità stilistica delle due
opere lo posero al centro dell'attenzione del mondo intellettuale
italico. I contenuti gli valsero un processo per pornografia.
Si codificò così presso l'opinione pubblica, il
suo ruolo di "provocatore".
Romanzo è Il sogno di una cosa (1962),
idillica rievocazione delle lotte dei contadini friulani. In questi
anni risalgono anche i racconti autobiografici Atti impuri e Amado
mio (pubblicati postumi, nel 1982).
La scelta del linguaggio cinematografico, negli anni '60, ebbe
una influenza anche sulle prove narrative tentate, contemporaneamente,
anche se piuttosto incerte: Alì dagli occhi azzurri (1965)
è un "mito" del terzomondo come sorgente di liberazione
per l'occidente; La divina Mimesis (1975) ardita prova di deliberato
"non finito".
Tra i molti postumi pubblicati, un certo
interesse riveste l'incompiuto e frammentario romanzo Petrolio
(pubblicato nel 1992). Nel progetto doveva essere una grossa opera,
di 2 mila pagine; ci lavorò negli ultimi tempi prima della
morte, scrivendo 552 pagine tra appunti schemi bozze e prime stesure,
tutto materiale grezzo.
© Antenati, 1995-6
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