Pier Paolo Pasolini: Notizie biografiche


Pier Paolo Pasolini: Notizie biografiche

Pasolini nacque a Bologna nel 1922. Dopo un'infanzia trascorsa in varie cittadine del Veneto e dell'Emilia, al seguito del padre ufficiale dell'esercito, compì gli studi liceali e universitari a Bologna. Il forte legame con la madre, friulana di origine contadina, e gli studi di filologia romanza, lo spinsero a cercare nel dialetto materno un mezzo con cui esprimere un delicato e fantastico mondo poetico. Nacquero così le sue prime poesie, in friulano. La guerra costrinse Pasolini e la madre a riparare a Casarsa, nell'estate del 1943. Qui organizzò un periodico di letteratura in dialetto friulano, «Il Stroligut», che diventerà nel 1945 organo dell'Accademiuta de lengua furlana, a difesa delle lingue regionali come forme specifiche della coscienza storica nazionale. Nel 1947 si iscrisse al Partito Comunista Italiano. Inizia a pubblicare opere in italiano. Nel frattempo insegna nella scuola media, collabora a diverse riviste locali. Nel 1949, accusato di corruzione di minorenni è sospeso dall'insegnamento e espulso dal PCI.
Si trasferì a Roma con la madre. Visse in estrema indigenza, a contatto con il sottoproletariato romano. La pubblicazione dei due romanzi ambientati nel mondo delle borgate romane, e la reazione scandalizzata che ne seguì lo portarono alla notorietà.
Nel 1955 fece parte della redazione di «Officina». Si intensifica la sua attività di saggista e polemista, attraverso anche interventi politici pubblicati sul settimanale [verificare] e sul quotidiano «Il Corriere della sera» (dal 1974). In questo passaggio dalla letteratura all'analisi dei fenomeni sociali e di costume accentuò la sua vocazione a porsi come voce diversa, anticonformista, alla ricerca continua di una verità, in politica come in arte, nei rapporti umani come nel linguaggio quotidiano. Teorizzava un suo ruolo di totale disomogeneità rispetto ai valori borghesi della società italiana.
Fu ucciso il 2 novembre 1975, alla periferia di Roma, in circostanze tragiche e oscure. La sua morte sancì la sua estraneità, chiuse una vicenda esistenziale e umana che, come poche altre, testimonia il trauma prodotto dalle trasformazioni della società e della cultura tra gli anni '50 e '60.


© Antenati, 1995-6

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