I piatti della bilancia, di Rosaria Lo
Russo
Se mi vedessi come son bella adesso ch'io-sono,
dopo il reo confesso commento, pronubizia
fra di me e la mia parte ancora in manolesta:
ora che la sostengo al mancamento, ora che
la sostento al mutamento, voce in maschera
che permutava sé IN figuranti pennose e ora rappella,
assorda all'ordine adesso che veramente mento.
Se mi vedessi come son bella adesso che assodo,
dopo rotte le fila delle figurine soffiate in pezzi
di oculi lustri come biglie ruteanti, guatando
vitree a un guado funebre: ora che soffìno fuori
il dentro( cestino, svuotamento) e addento il feci-
fuori che assolvo e assorbo in dentro. Adesso che mille,
più di mille di me son più di mille volte meglio.
Rosaria LoRusso
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