Il pianista e i lupi / di Hella Haasse
Il
pianista e i lupi (Fenrir, 2000) – Traduzione dal
nederlandese di Lisetta Figurelli – Postfazione di
Franco Paris. - Iperborea editore.
pp. 192 – ISBN 88-7091-111-X.
La grande pianista Edith Waldschade ama i lupi e ne alleva
tre, nonostante le storie spaventose che le raccontava il
padre quando era bambina. Solitaria e taciturna rispetta
questi animali per la loro bellezza e la loro intelligenza,
mentre il padre sentiva in loro l’essenza del lupo
Fenrir, la bestia sovrana della mitologia nordica che inghiottirà
Odino alla fine dei tempi. Nella sua proprietà nelle
Ardenne, circondata da alti abeti scuri e minacciosi, arriva
un giorno l’inquietante Erwin, che dice di essere
il suo fratellastro. Che cosa vuole? Cosa sa? Il misterioso
passato familiare, del quale sembra essere l’unico
depositario, unisce superstizioni e paure ancestrali a una
storia più recente, quella tenebrosa dell’Europa
degli anni Trenta-Quaranta. In un’atmosfera carica
di suspense e di colpi di scena, si sviluppa un racconto
avvincente, quasi un giallo da leggere tutto d’un
fiato. Motivo conduttore è il lupo che, qui come
nelle favole, assume diverse sembianze. È il terribile
Fenrir, ma è anche l’animale domestico con
cui giocare. E il moderno Fenrir è travestito da
agnello: è il fratellastro di cui s’ignora
l’esistenza, apparso all’improvviso a reclamare
la sua parte d’eredità, per fare della tenuta
un centro d’accoglienza per rifugiati politici. Anche
in questo romanzo Hella Haasse affronta i grandi temi dell’attualità,
come la crisi dei rapporti familiari, il problema ecologico
e quello politico, dando ampio spazio all’introspezione
e ai meccanismi psicologici dei personaggi. E conclude la
sua storia suggerendo un’idea ricca di speranza: la
possibilità che prima o poi emerga una visione della
vita che conglobi tutte le diverse opinioni e interpretazioni
della vita stessa.
(scheda a cura di Iperborea.com)
Contesto
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