Storia della letteratura europea - Torna in homepageElio Vittorini


Elio Vittorini

1) notizie biografiche

Nacque a Siracusa nel 1908. Figlio di un ferroviere, passò l'infanzia in varie località della Sicilia seguendo gli spostamenti del padre. Nel 1924 fuggì improvvisamente dall'isola, andando a lavorare nella Venezia-Giulia come edile. Si inserì nel mondo letterario, nel 1930 si stabilì a Firenze. Nel 1938 è a Milano. Aderì tiepidamente al fascismo, senza esibire con posizioni ufficiali questa sua adesione. Negli anni della guerra e della lotta interna anti nazifascista si iscrisse al partito comunista e partecipò alla resistenza a Milano. Nel dopoguerra svolse una intensissima attività culturale di riorganizzazione. Nel 1947 la polemica con Togliatti. Nel 1951 lasciò il PCI e si dedicò all'attività editoriale. Morì a Milano nel 1966.

2) gli inizi e il periodo fiorentino

Vittorini cominciò a pubblicare abbastanza presto, collaborando fin dal 1927 a varie riviste e a «La Stampa». In un intervento del 1929 sull'«Italia letteraria», dal titolo Scarico di coscienza, già delineava le proprie scelte culturali difendendo i nuovi modelli novecenteschi contro gran parte della tradizione letteraria italiana.
Nel 1930 uscì l'antologia, curata da Vittorini e da E. Falqui intitolata "Scrittori nuovi".
Il suo primo racconto fu pubblicato su «Solaria». Nelle edizioni della rivista uscì poi, nel 1931, una prima raccolta di brevi narrazioni, Piccola borghesia. Nel 1932 scrisse Viaggio in Sardegna, pubblicato poi quattro anni dopo insieme a Nei morlacchi: i due testi furono ristampati nel 1952 con il titolo Sardegna come una infanzia.

A Firenze Vittorini collaborò anche al «Bargello», e a «Campo di marte». La pubblicazione a puntate su «Solaria» del suo primo romanzo, Il garofano rosso (1933-1934), provocò il sequestro del periodico per oscenità. Il romanzo sarà poi edito in volume nel 1948, quando gli sarà data una valenza anche politica (in senso antifascista), visti anche i mutati tempi.

3) il periodo milanese prima della guerra

Trasferitosi a Milano nel 1938, inizia il periodo forse più produttivo dal punto di vista artistico. Su «Letteratura» apparve in quegli anni, a puntate, Conversazione in Sicilia, l'opera più importante di Vittorini, edita poi in volume nel 1941. Storia di un ritorno all'isola che si struttura come un viaggio alle radici prime dell'uomo, come simbolica ricerca delle origini e scoperta di un «mondo offeso» che obbliga a prese di responsabilità.
Sempre del 1941 è l'antologia Americana, silloge di narratori nordamericani tradotti da Vittorini e da suoi amici e collaboratori italiani, e preceduti da una prefazione che fu subito censurata dal regime e sostituita con un'altra di Emilio Cecchi. L'antologia contribuì a sviluppare quel 'mito dell'America' tanto sentito, anche attraverso il cinema, dalla cultura di quegli anni, per la sua proposta rigeneratrice di un vitalismo libertario.

4) il dopoguerra e l'impegno politico-culturale

Nel dopoguerra è l'intensissima opera di organizzazione culturale di Vittorini. Diresse l'edizione milanese de «L'Unità», l'organo del PCI. Nel 1945 fondò «Il Politecnico», subito impegnato in una battaglia per un rinnovamento intellettuale-artistico capace di produrre politica senza essere subordinato a prescrizioni di partito. Proprio le vivaci polemiche con i dirigenti comunisti Mario Alicata e Palmiro Togliatti sul rapporto politica- cultura, finirono per incidere sulla vita della rivista, che cessò nel dicembre 1947.
Nell'immediato dopoguerra Vittorini pubblicò il romanzo Uomini e no (1945) sull'esperienza di partigiano fatta a Milano e rievocata con toni ora epici ora lirici ora documentaristici. Tra le sue cose migliori. Seguirono altri due romanzi. Il Sempione strizza l'occhio al Frejus (1947) è una allegoria della ripresa dei rapporti sociali nel mondo del dopoguerra. Le donne di Messina (1949) sulla ricostruzione di una Italia migliore dalle rovine del conflitto mondiale.

5) l'ultimo decennio

Dopo la sua uscita dal PCI nel 1951, Vittorini restò comunque legato a un'idea dell'impegno culturale molto forte e vivo. La sua importanza nello stimolare nuovi autori fu in quegli anni grande.
Diresse per Einaudi la collana «I gettoni», che farà conoscere i narratori più interessanti della nuova generazione. Curò sempre per Einaudi la pubblicazione di opere di Ariosto, Boccaccio, Goldoni. Passò poi a dirigere collane editoriali per Mondadori.
Nel 1957 pubblicò Diario in pubblico, che raccoglieva i suoi interventi militanti, politico-culturali. Nel 1959 fondò e diresse insieme a Italo Calvino «Il Menabò», importante per l'avvio del dibattito italiano sullo sperimentalismo letterario degli anni '60.

Negli ultimi anni della sua vita continuò a scrivere un romanzo, che doveva interrompere un lungo silenzio creativo. Le città del mondo, iniziato nei primi anni '50, fu pubblicato postumo nel 1969.
Postumi furono pubblicati, incompiuti, la raccolta di frammenti, appunti, riflessioni, Le due tensioni (1967), in cui la polemica contro le forme ideologico-artistiche della cultura borghese è condotta in nome di una «tensione» razionalista che, usando modelli della conoscenza scientifica, sembrava porsi come occasione di radicale rinnovamento. Una specie di testamento spirituale, che schiudeva la ricerca letteraria di Vittorini ai temi più caratteristici degli anni '60.

6) valutazioni

In Vittorini agisce un forte radicalismo intellettuale, costantemente impiegato a verificare i valori della cultura e dell'arte con le istanze della società. In lui agiscono due impulsi: da una parte quello razionale, che lo spinge a un continuo ammodernamento delle forme e dei contenuti. Dall'altra l'interesse per le costruzioni narrative mitico-simboliche, più evidente nella produzione degli anni immediatamente precedenti la guerra. Il vitalismo dannunziano viene incanalato nel realismo e rivisto alla luce di una particolare, mitica, lettura dei 'classici' statunitensi. Lo svecchiamento apportato da Vittorini nel panorama culturale italiano fu importantissimo e decisivo, al di là dei risultati delle sue specifiche produzioni di fiction.

Bibliografia: Elio Vittorini

Scarico di coscienza (1929)
Scrittori nuovi (antologia, 1930) con E. Falqui
Piccola borghesia (1931)
Viaggio in Sardegna (1932)
Il garofano rosso (1933-1934)
Nei morlacchi (1936)
Conversazione in Sicilia (1941)
Americana (antologia, 1941)
Uomini e no (1945)
Il Sempione strizza l'occhio al Frejus (1947)
Le donne di Messina (1949)
Sardegna come infanzia (1952)
Erica e i suoi fratelli (1956)
Diario in pubblico (1957)
Le due tensioni (1967)
Le città del mondo (1969)


© Antenati, 1995-6

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