Alain
Robbe-Grillet
Alain Robbe-Grillet
Alain Robbe-Grillet nacque nel 1922 a Brest.
Il suo scritto teorico "Una via per il romanzo futuro" (Une voie
pour le roman futur, 1956) fu considerato il manifesto del 'nouveau
roman' (l'école-de-regard). Robbe-Grillet vi fissa i caratteri
distintivi di un nuovo concetto narrativo che rifiuta il romanzo
tradizionale, presunta mimesis del reale ma in verità sua
antropomorfizzazione. L'opera di Robbe-Grillet è stata
percepita come una revisione radicale dello statuto degli oggetti,
anzitutto perché la descrizione dell'oggetto nel suo «essere
lì», nel suo puro rilievo ottico, senza profondità
né significanza, è un elemento decisivo di quella
rottura con una visione umanistica del mondo auspicata da Robbe-Grillet
nelle sue opere.
Illustrazioni efficaci, anche se a volte ripetitive,
delle sue tesi sono i testi: Le gomme (Les gommes, 1953), Il guardone
(Le voyeur, 1955), La gelosia (La jalousie, 1957), Nel labirinto
(Dans le labyrinthe, 1959), La casa degli incontri (La maison
de rendez-vous, 1965), Progetto per una rivoluzione a New York
(Projet pour une révolution à New York, 1970), Ricordi
del triangolo d'oro (Souvenirs du triangle d'or, 1978), Topologia
di una città fantasma (Topologie d'une cité fantôme,
1981), Djinn (1981). Sono testi che non vogliono essere storie
'da consumare' in un atto passivo di lettura.
Leggere significa per Robbe-Grillet inoltrarsi
in un labirinto in cui l'immaginario del soggetto che legge sarà
continuamente attivo e disposto a produrre senso.
Parallela la sua attività cinematografica,
sottoposta alla stessa revisione della funzione narrativa. Robbe-Grillet
ha cominciato con la sceneggiatura de L'anno scorso a Marienbad
(1961) con la regia di Alain Resnais, ma è poi passato
a dirigere direttamente in prima persona: L'immortale (1963),
Trans-Europ-Express (1966), L'uomo che mente (1967), Oltre l'eden
(1971), Slittamenti progressivi del piacere (1974). Tutti films
dagli ingredienti beffardamente fumettistici, dove la riflessione
sul ruolo del montaggio, sulla concatenazione delle sequenze,
sulla capacità delle immagini di mettere sullo stesso piano
il mondo reale e quello onirico, acquista un nuovo determinante
rilievo.
Momento decisivo della letteratura francese e
europea negli anni '50 e '60, l'école-du-regard ha trovato
in Robbe-Grillet un teorico ma anche un autore che ha tradotto
in opere originali la sua riflessione teorica. Dei suoi anni più
impegnati, delle sue ambizioni e della sua sincerità Robbe-Grillet
ha dato una sintesi in forma autobiografica, reale e immaginaria
ne Lo specchio che ritorna (Le miroir qui revient, 1985).
© Antenati - 1994-1997
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