Léo
Malet
Léo Malet
Tra i minori non appartenente all'esistenzialismo, ma interessante
è da collocare Léo Malet, militante appassionato
e ostinato utopista, con i suoi romanzi cupi, violenti, ambientati
nei vicoli di Paris. Nato a Montpellier nel 1909 (è morto
nel 1996), è stato legato agli ambienti anarchici, ha avuto
una vita dinamica: ha fatto vari mestieri (fattorino in una banca,
licenziato per aver diffuso il giornale anarchico «L'insurgé»
fondato da André Colomer, nel 1925 è a Paris, fa
lo chansonier al cabaret La Vache Enragée, arrestato per
vagabondaggio; torna a Montpellier e poi a Lione; a Paris lava
bottiglie ai magazzini Félix Potin, si esibisce nei cabaret
dove conosce la futura compagna, Paulette Doucet), aderente al
surrealismo, frequenta André Breton al Café Cyrano,
si lega a Tanguy e a Salvador Dali, nel 1932 il suo nome compare
nel primo dei dodici manifesti del surrealismo.
Creatore del "decollage", Malet partecipa alle esposizioni surrealiste
con i suoi oggetti, ottenuti con fotografie replicate allo specchio.
Del 1936 è la prima raccolta di poesie. Il primo gennaio
1938 Rudolf Klément segretario di Troskij uscendo dalla
sua abitazione è sequestrato da agenti della GPU (russa):
inviso alla borghesia, viene considerato nemico anche dagli stalinisti
(allora maggioritari nelle forze d'opposizione politica di sinistra).
Fa lo strillone per giornali, poi (grazie a Consuelo de Saint-Exupery)
è assunto nel 1939 in una fabbrica. Nel 1940 è arrestato
per attentato alla sicurezza dello Stato, per propaganda sovversiva.
Internato a Rennes, è liberato dai guardiani insieme agli
altri detenuti con l'avvicinarsi delle armate naziste. Malet tenta
di raggiungere Paris a piedi, è preso dai tedeschi e internato
nello Stalag X2, tra Brema e Amburgo. E' liberato per i suoi problemi
di salute.
Nel 1941 è il suo primo romanzo, un poliziesco all'americana.
Nel 1945 è con Magritte all'Esposizione Surrealista di
Bruxelles. Nel 1946 è fatto il primo film da un suo romanzo,
120 rue de la Gare. Nel 1948 è
il primo volume della trilogia 'noire', La vita
è uno schifo (La vie est degueulasse): storia di
un militante sindacale che rapina banche per sovvenzionare scioperi
e si trova poi ripudiato quando gli altri lo scoprono, finisce
per diventare un violento.
Secondo romanzo della trilogia è Il
sole non è per noi: un giovane descrive lo squallore
di un carcere minorile, un fondo senza fondo quando torna 'fuori',
nelle strade dei quartieri sottoproletari: il sole illumina la
ricchezza dei potenti, indifferente agli affanni di chi sopravvive
nell'ombra. Terzo romanzo della trilogia noire, Nodo
alle budella.
Léo Malet è divenato poi famoso per il personaggio
dell'investigatore Nestor Bruma, nato come contraltare francese
del “belga” Maigret. Sono quindici romanzi - “I
nuovi misteri di Paris” - ciascuno dedicato a un arrondissement
della capitale francese. Di questi l'editore Fazi ha pubblicato
in Italia: Nebbia sul ponte di Tolbiac,
Febbre nel Marais, I
Ratti di Montsouris, La notte di Saint-Germain-des-prés,
Pandemonio a rue des Rosiers.
L'investigatore Nestor Bruma ha avuto anche una trasposizione
a fumetti per opera del disegnatore Jacques Tardi.
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