Marguerite
Duras
Marguerite Duras
Marguerite Duras è nata a Saigon
nel 1914. Rientrata in Francia dal Vietnam nel 1932, ha preso
parte alla resistenza antinazista: vi entra nel settembre 1943
insieme al marito Robert Antelme (e al loro inseparabile amico
Dionys Mascolo): il loro gruppo è chiamato 'Movimento nazionale
dei prigionieri di guerra e dei deportati' ed è comandato
da François Mitterand (che si faceva chiamare in clandestinità
François Morland). Nel giugno 1944 Robert Antelme e sua
sorella Marie-Louise sono arrestati dai tedeschi e deportati a
Dachau. Nella primavera del 1945 scrive il diario che pubblicherà
solo nel 1985 con il titolo de Il dolore. Deportata in
Germania, nel dopoguerra ha militato nel PCF da cui venne espulsa
come dissidente nel 1950. Nel dopo guerra sposa Dionys Mascolo,
da cui avrà il suo unico figlio, Jean.
Ha esordito con il romanzo Gli impudenti
(Les impudents, 1942), affermandosi poi con Una diga contro
il Pacifico (Un burrage contre le Pacific, 1950) in cui è
ancora influenzata dalla narrativa nordamericana (Hemingway, Steinbeck)
e italiana (Pavese). La sua scrittura si è poi fatta più
sperimentale, tesa a indagare i temi dell'attesa, dell'alienazione,
della incomunicabilità: Il giardino (Le square,
1955)(il titolo allude allo "square", il giardino di una piazza
pubblica), Moderato cantabile (1958), L'amante inglese
(L'amante anglaise, 1967), India song (1974).
"Moderato cantabile" è il 'tempo' di una
sonata di Diabelli che il figlio di Anne Desbaresdes suona presso
la sua professoressa di musica, Mlle Giraud. Un giorno la lezione
è interrotta da un lungo grido: nel caffè sottostante
la casa di Mlle Giraud è stato commesso un delitto. Anne
Desbaresdes vede l'assassino che abbraccia il corpo della donna
appena assassinata ripetendo "amore mio, amore mio". Anne beve
un bicchiere di vino e interroga la proprietaria del caffè
sul delitto. Alla conversazione si unisce un operaio, Chauvin,
che ha lavorato nell'impresa di import-export del marito di Anne
e che ha assistito all'assassinio. Ogni giorno Anne ritorna al
caffè e rivede Chauvin. Insieme bevono e immaginano la
storia dell'amore impossibile della donna uccisa. Tra loro è
solo la costruzione di questa storia: ma attraverso questo scoprono
il loro reciproco desiderio. Non riescono però ad avvicinarsi,
e Anne rinuncia alle sue visite al caffè.
Ne Il rapimento di Lol V. Stein (Le ravissement
de Lol V. Stein, 1964) protagonista è Lol V. Stein, una
diciannovenne che ama ricambiata Michael Richardson. Una sera
d'estate Lol si reca al gran ballo della stagione, in compagnia
dell'amica Tatiana Karl, al casinò municipale. Qui compare
la moglie del console francese a Calcutta, Anne-Marie Stretter.
Michael invita la donna a ballare: Lol, guardandoli, assiste impotente
alla fine della sua storia d'amore. Alle prime luci dell'alba
i due nuovi innamorati si allontanano dalla sala da ballo e vi
lasciano Lol, rapita a sé stessa. Dieci anni dopo Lol sembra
essere uscita dalla follia che l'ha colpita dopo l'abbandono.
Si trasferisce da S. Tahla a U. Bridge, si sposa, ha due bambini.
Tornando a S. Tahla rivede, senza essere vista, l'amica Tatiana
insieme a un uomo: insegue la coppia che entra in un albergo a
ore. Lol si avvia a rivivere il rapimento, guarda di nuovo una
coppia di amanti, ma questa volta il suo sguardo separerà
l'uomo dalla donna per rapirlo a sé. In questo romanzo
è il resoconto di "un delirio clinicamente perfetto" (come
ha scritto *J. Lacan). Si tratta di un momento centrale della
produzione di Duras.
A questo testo seguì Il viceconsole
(Le vice-consul, 1966): qui è la storia di Anne-Marie Stetter
che ha preso Richard a Lol, e che l'ha indotto a seguirla in una
Calcutta dove la lebbra, del corpo e del cuore, assedia l'ambasciata
francese. "Il viceconsole" si conclude con la morte di Anne-Marie.
Sono situazioni (quella del ballo durante il quale un amore si
è smarrito nella follia ecc.) che ritorna anche in altri
testi e nei films che D. affronta come regista e soggettista ("India
song", "La donna del Gange").
Risale a questo periodo anche l'intenso e misterioso
racconto L'amore (L'amour, 1971), in cui S. Tahla diventa
S. Thala, i personaggi sono privati del nome di riferimento (ma
chi ha letto "Il rapimento di Lol V. Stein" e "Il viceconsole"
li riconosce subito: Lol, Michael ecc.), e funzione archetipica
assume il mare (S. Thala, thalassa, mare), il tempo, lo scandirsi
stesso del racconto nella lentezza di immagini cinematografiche
che si succedono, di sguardi che si fermano su inquadrature e
gesti. La mancanza dei nomi è simbolo del carattere limbico
che personaggi e situazioni hanno: siamo in riva al mare, dove
non è terra e neppure è acqua, tra la vita e la
morte, tra la quotidianità fatta di ricordi e funzioni
sociali e lo smarrimento nella follia. Domina l'equilibrio di
un disequilibrio, sullo sfondo di una città bombardata,
di risuonare di sirene, di incendi appiccati misteriosamente.
Con L'amante (L'amant, 1984) e Il dolore
(La douleur, 1985) ha espresso temi autobiografici, ma parlando
di sé in termini di estraneità. "Il dolore"
ha alla base il diario da lei scritto nei mesi della guerra; ritrovato
da lei nella sua casa di campagna, lo pubblica dopo 40 anni, affermando
di non ricordare più di averlo scritto.
Ha diretto anche alcuni films, tra cui La donna
del Gange, India song (1974) e Vera Baxter (1976).
© Antenati - 1994-1997
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