Storia della letteratura europea - Torna in homepageCarlo Bernari


Carlo Bernari

Carlo Bernari fu lo pseudonimo di Carlo Bernard. Nato a Napoli nel 1909 da una famiglia di origini francesi (morì nel 1992). Il padre era tintore. Esordì nel 1934 con il romanzo Tre operai di stampo realista, privo di retorica e dalla prosa inusualmente sobria rispetto ai tempi di dannunzianesimo imperante; anche i temi affrontati erano decisamente inusuali rispetto al resto della produzione italica del tempo: la condizione operaia, la giustizia sociale ecc.. Nelle opere successive Bernari ha intrecciato pubblico e privato, mirando a rappresentare con forte tensione conoscitiva le ambiguità etiche, esistenziali e sociali più rilevanti del mondo presente: Tre casi sospetti (1946), Prologo nelle tenebre (1947), Speranzella (1949), Vesuvio e pane (1952), Domani e poi domani (1957), Amore amaro (1958), Era l'anno del sole quieto (1964) dedicato all'analisi del fallimento dell'industrializzazione nel meridione italiano, Un foro nel parabrezza (1971), Tanto la rivoluzione non scoppierà(1976), Il giorno degli assassinii (1980). Postumo è stato pubblicato il breve romanzo L'ombra del suicidio (1993) scritto nel 1936-1937, il cui tema e il cui personaggio centrale servirono a Bernari come primo spunto per la composizione di "Era l'anno del solo quieto". Temi di questo romanzo sono il potere, il contrasto nord/sud, l'industria, le tangenti, tra fallimenti e suicidi ecc.; l'intreccio è quello di un giallo metafisico, con giochi di luci e ombre, frustrazioni dell'individuo che si scontra con le istituzioni sociali ecc. Sempre nel 1993 è stato rinvenuto dal figlio di Carlo Bernari, Enrico Bernard, una prima bozza di "Tre operai", risalente al 1928 e avente come titolo Gli stracci.



© Antenati, 1995-6

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