Storia della letteratura europea - Torna in homepageSimone de Beauvoir


Simone de Beauvoir


Simone de Beauvoir è nata a Paris nel 1908 (morta nel 1986). Con le opere teoriche, i romanzi, i libri di viaggio e di memorie ha elaborato i temi dell'esistenzialismo sartriano, applicandone in particolare le prospettive al problema dell'emancipazione femminile. Si ricordano i saggi: "Per una morale dell'ambiguità" (Pour una morale de l'ambiguité, 1947), "Il secondo sesso" (Le deuxième sexe, 1949), "La vecchiaia" (La vieillesse, 1970). I romanzi: L'invitata (L'invitée, 1943), Il sangue degli altri (Le sang des autres, 1944), I mandarini (Les mandarins, 1954). I «mandarini» sono gli intellettuali francesi venuti alla ribalta negli anni del secondo dopoguerra. Nonostante la trama fittissima, il fulcro narrativo si basa su «una rottura e la ripresa di un'amicizia tra due uomini». Siamo alla vigilia del primo natale di pace (1944): Robert Dubreuilh, 60 anni, è un vecchio militante socialista, scrittore e professore onorario alla Sorbona. Dopo la 'liberazione' egli ha fondato un movimento di sinistra non comunista ma nemmeno anticomunista, che si propone di creare un'europa socialista allo scopo di contribuire a evitare la guerra fredda tra URSS e USA. Per diffondere le sue idee, Dubreuilh usa «L'Espoir», il giornale diretto dal suo amico Henri Perron, 35 anni, romanziere, anch'egli appassionato di politica ma più preoccupato di scrivere un libro sulla felicità. Un giorno del 1946 essi apprendono, attraverso documenti segreti, l'esistenza di lager in URSS. Dubreuilh è del parere di non scrivere alcun articolo su questo argomento per non fornire argomenti alla destra. Henri pensa invece che bisogna dire la verità, anche per influenzare l'URSS, e pubblica gli articoli sul giornale. I due amici litigano. Si riconciliano infine in un comune sentimento di impotenza politica.


Impressioni di viaggio sono quelli de "L'America giorno per giorno" (L'Amérique du jour au jour, 1948). E i volumi dell'autobiografia, iniziata nel 1958 con "Memorie di una ragazza perbene" (Mémoires d'une jeune fille rangée) a cui seguirono "La forza dell'età" (La force de l'âge, 1960), "La forza delle cose" (La force des choses, 1963), "A conti fatti" (Tout compte fait, 1971). Altri libri rivelano la complessità di una scrittrice che ha saputo passare da una analisi attenta dei sentimenti più delicati e più teneri, come in Una dolcissima morte (Une mort très douce, 1964) sulla morte della madre, alla narrazione più disincantata e impudica di avvenimenti dolorosi come ne La cerimonia degli addii (La cérémonie des adieux, 1982) sul declino e la morte del compagno di tutta la sua vita, Jean-Paul Sartre. Beauvoir ha doti di narratrice e di saggista. La sua importanza è legata anche alla tempestività e alla coerenza della sua molteplice azione culturale, esemplare, soprattutto negli anni 1945-1950, dell'"impegno" degli scrittori nei confronti della società.



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