Henry
Bauchau
Henry Bauchau
Henry Bauchau, belga francofilo, è nato
nel c.1915. Poeta e narratore, psicoterapeuta frequentatore dei
seminari lacaniani. Ha scritto tra l'altro un "Saggio sulla vita
di Mao Tzetung" (Essai sur la vie de Mau Zedong, 1982), e un romanzo
dal titolo Edipo sulla strada. Bauchau preleva Edipo bendato dopo
che la tragedia si è compiuta, ormai fuori dalle mura di
Tebe, e lo incammina per la strada che lo porterà alla
gloria e alla pace di Colono. Evitando il pericolo degli sproloqui
psicoanalistici, Bauchau fa un racconto suggestivo, dove il gusto
dell'avventura che talvolta ha il fatato andamento di un fantasy
tra grotte, laghi sotterranei, duelli e agguati - si mescola al
tempo fermo della divina manta in cui il personaggio precipita
con la volontà di perdersi senza meta, senza cercare riscatto.
L'erraticità tra cielo e terra cui è costretto Edipo
resta qui iscritta nella stessa leggera risposta che egli ha dato
alla Sfinge, risolvendone il quesito. La soluzione si è
capovolta in domanda, la domanda più profonda, che ha fatto
dello stesso Edipo e dell'uomo, dell'essere, un enigma, il più
profondo. Colui che ha risposto diventa l'interrogante, colui
che va, ponendosi in ascolto, fortificandosi nella sua ignoranza.
Su questo cammino dove Edipo inciampa in pietre e furibondi ricordi,
girandosi intorno, rinunciando nel suo sogno alla sicurezza di
un centro e di una direzione, si aprono le storie di chi lo accompagna:
Antigone che si ostina, nella sua bella fragilità, a riportare
il padre nella dimora del tempo, a cercargli addosso qualche parola
e la memoria del loro sangue. Il bandito Clios che si fa spalla
dell'antico tiranno e al quale l'autore affida il racconto di
un amore (uno dei momenti più alti del romanzo), storia
barbara e dolcissima, di musica e di danza, che si consuma senza
che la pelle nulla ne sappia.
Nella fedeltà al mito (c'è anche una agnizione tramite
ferita), ogni tanto Bauchau fa mostra del suo sapere moderno:
lo strisciare di Edipo in un uterino labirinto fino all'uscita
finale. Edipo che sogna un uomo di nome Sofokles. Eteocle e Polinice
che «credono di combattere per un regno e sognano ancora di impossessarsi
dell'ombra delle loro madre, così da privarne l'altro per
sempre». Bauchau riesce tuttavia a lasciare spazio al piacere
della narrazione.
© Antenati - 1994-1997
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