Abraham Beit Yehoshua
Nato a Gerusalemme nel 1935, visse ad Haifa, dove insegnò
letteratura comparata all'Università. Iniziò
a scrivere racconti quando era all'università a Paris,
nel 1957 con La morte del vecchio.
Dalle atmosfere oniriche e surreali degli esordi alle situazioni
sempre più concrete dei testi recenti, in cui dietro
le vicende private emerge la storia attuale ebraica e la
vita contemporanea in Israele il suo sviluppo narrativo
coincide anche con la sempre maggiore partecipazione di
Yehoshua all'attività politica, nelle file del partito
laburista israeliano.
Ha scritto di lui Pietro Citati: "Yehoshua possiede
un'immensa ricchezza di sensazioni. Ogni senso parla: la
vista, l'udito, il gusto, il tatto; forse soprattutto l'odorato,
che riempie di profumi l'esistenza dei corpi e delle anime.
Questi sensi così vivi e prensili gli permettono
di raccontare con affetto inesausto la vita delle famiglie…"
Racconti
La raccolta completa delle short stories, che arrivano
al 1974 (Tutti i racconti, Einaudi
1999) mostra inequivocabilmente l'evoluzione stilistica
dello scrittore.
Teatro
Una notte di maggio
Romanzi
(1977) L'amante. Vi si narrano,
a più voci, le vicende di una famiglia ebraica durante
la guerra del Kippur del 1973: un padre, Adam, proprietario
di una officina meccanica di Haifa; una madre, Asya, intellettuale
sfiorita; una figlia ribelle, una novantenne delirante,
un giovane operaio arabo e Gabriel, l'amante scomparso.
(1982) Un divorzio tardivo narra
una storia familiare come metafora dell'identità
ebraica: dopo anni dalla fuga scatenata da una coltellata
della moglie, un anziano signore torna dall'america in Israele
per far firmare alla donna, che sta in manicomio, un certificato
di divorzio.
(1987) Cinque stagioni, cronaca
dell'elaborazione del lutto da parte del grigio Molcho nei
venti mesi trascorsi dopo la morte della moglie: il tentativo
disperato di riconquistare una ragione per sopravvivere
nella patria dell'anima.
(1990) Il Signor Mani si ripercorrono
le ultime sette generazioni di una famiglia, attraverso
le testimonianze di alcuni suoi membri, dal patriarca ottocentesco
fino a un giovane soldato israeliano in Libano. La domanda
che domina i singoli monologhi è la seguente: si
può, si deve fare i conti con la propria identità?
Si può negare l'appartenenza all'ebraismo, spezzando
la catena che ci lega al passato?
(1996) Ritorno dall'India, una
nuova storia di sentimenti
(1998) Viaggio alla fine del millennio,
una favola ambientata nell'estate 999.
Saggistica
Elogio della normalità. Saggi
sulla diaspora e Israele (Giuntina, 1991)
Diario di una pace fredda
[Materiali tratti dal testo Il cuore del mondo, Intervista
di Matteo Bellinelli, Casagrande, Bellinzona, 2000]
Contesto
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