Storia della letteratura europea - Torna in homepageStanislavskij: il "sistema": le azioni fisiche


 

Le azioni fisiche

L'attore deve costruire una partitura di azioni fisiche, coerenti con il personaggio. Anche in questo caso, il pericolo è l'enfasi, l'espressione gestuale accentuata. Occorre definire una partitura di azioni continua, definita, ininterrotta, fatta anche di micro-azioni appena percepibili. Sulla scena non ci deve essere un solo gesto casuale o banale. Tutto deve essere montato come un "piano di battaglia" in modo da catturare i singoli spettatori, non solo la platea indistinta del "pubblico".

Sulla teoria delle azioni fisiche Stanislavskij lavorò nell'ultima parte della sua vita. Scrisse, in margine alla ripresa del 1929 della preparazione dell'Otello (Shakespeare):

"Ciò che più stimola il sentimento [dell'attore] è la fede nelle proprie azioni interiori ed esteriori. La fede compare quando c'è la verità, la verità nasce in scena dalle azioni interiori ed esteriori, le azioni nascono dai compiti, i compiti dai segmenti. Se oggi siete in vena, avete l'ispirazione, dimenticate la tecnica e datevi interamente al sentimento. Ma l'attore non deve dimenticare che l'ispirazione compare soltanto ogni tanto. Perciò è necessaria una via più accessibile, più percorribile, una via che l'attore possa possedere, non che si impossessi di lui. Tale via, facilmente percorribile e determinabile, è la linea delle azioni fisiche. E' come l'aeroplano: corre a lungo sulla pista per raccogliere energia. Si determina un movimento dell'aria che sostiene le ali e porta in alto il velivolo. Per l'attore è lo stesso: percorre la via delle azioni fisiche e raccoglie energia. Intanto, con l'aiuto delle circostanze date, dei "se", apre le pure ali della fede, che lo portano in alto nella sfera della fantasia" [[32]].

Nello studio drammatico su I frutti dell'istruzione (Tolstoj), l'attore Toporkov interpretava il personaggio di un professore esperto di parapsicologia che teneva una conferenza a casa di amici per convincerli delle sue teorie. Tutta le azioni del personaggio erano finalizzate a catturare l'attenzione degli ascoltatori, individuare scettici e ostili, distinguendoli da quelli più interessati e propensi a credergli. Tutta la successione di azioni, le azioni comuni di un conferenziere - bere un bicchiere d'acqua, accendersi la pipa ecc. - furono montate come un 'piano di battaglia' per poter osservare gli ascoltatori e mettere a fuoco alleati e nemici, trovare i varchi per riuscire nell'impresa di convincerli.

Non solo l'attore deve costruire le azioni fisiche del personaggio rivolgendosi agli spettatori del dramma rappresentato, ma facendo questo lavoro anche in coerenza con gli altri attori del dramma, avendo come pubblico anche gli altri attori.

Saggio a cura di Barbara Failla

[32] Cit. da Malcovadi, p. 116-117, da: Raccolta di opere in otto tomi / K.S. Stanislavskij, p. 392, vol. IV.


Homepage | Dizionario autori | Autori aree linguistiche | Indice storico | Contesto: Stanislavskij il sistema della verità e della finzione. | Novità
 [Up] Inizio pagina | [Send] Invia questa pagina a un amico | [Print] Stampa questa pagina | [Email] Mandaci una email | [Indietro]
Europa: Antenati - la storia della letteratura europea online - Vai a inizio pagina © Antenati 1984-2006, an open content project