E' necessario mettersi in gioco,
direttamente e personalmente.
Il lavoro su di sé comporta
disciplina e capacità di saper andare oltre le proprie abitudini espressive
meccaniche.
In tale lavoro, narcisismo
e egocentrismo dell'attore sono un ostacolo:
"Se durante il lavoro
siete presi dal pensiero dell'ambizione personale, non approfondirete
mai uno dei segreti più profondi dell'arte creativa: vedere e capire
il cuore dell'uomo che vi è dato nella parte. Non diventerete mai l'uomo
della vostra parte se il vostro cuore e i vostri pensieri, oltre che
con i compiti dell'arte, sono occupati con altre cose personali: il
desiderio di mettersi in primo piano, il diventare eccezionale ecc."
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La ritrazione dell'io dell'attore
permette all'attore di ri-nascere come nuovo io:
"L'azione psichica dell'uomo
che l'attore esprime sulla scena non è il risultato di una esperienza
profonda di singoli segmenti della parte, non solo una rappresentazione
geniale della vita interiore del personaggio. E' la concordanza piena
della propria immaginazione interiore con l'ambiente che circonda l'attore
sulla scena.
Da questo momento in poi, la
persona dell'attore - la sua personalità privata - si ritira sullo sfondo.
E' come se fosse dimenticato. Emergono momenti del tutto differenti,
da cui nasce un nuovo 'io'. Questo uomo nuovo è per me, in questo momento,
il più caro, quello a cui la mia esistenza ha ceduto il primo posto.
In quanto a me, mi sono ritirato sullo sfondo per servirlo con tutta
la mia energia e con tutta la mia gioia, cioè: per vivere al suo posto"
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