Storia della letteratura europea - Torna in homepageStanislavskij: il Teatro dell'Arte 1


 

Stanislavskij incontra Nemirovic-Dancenko

Dopo un memorabile incontro al ristorante Slavianskij Bazar (giugno 1897), con lo scrittore e uomo di teatro Vladimir Nemirovic-Dancenko [[10]], nasce l'idea di realizzare il Teatro d'Arte e Accessibile a Tutti. Si voleva un teatro sì d'arte, attento ai valori e alla cura drammaturgica, ma anche aperto all'accesso non alla sola aristocrazia nobiliare e borghese cittadina. Il Teatro d'Arte avrà il suo pubblico nella media borghesia e nel pubblico sempre più vasto di studenti di Mosca. E' su questa base che saranno sviluppate tutte le successive "sperimentazioni" teatrali.

All'interno del Teatro d'Arte, Stanislavskij avrà la direzione su regia, recitazione, messinscena, parte visiva, mentre Nemirovic-Dancenko si occuperà della parte letteraria e dei contenuti ma finirà per svolgere anche ruoli amministrativi e curare l'allestimento di alcuni spettacoli. Il binomio funzionerà in maniera efficiente per 4 decenni. Stanislavskij mostrerà sempre rispetto per il suo capo e amico, che sarà risolutore in molte occasioni di crisi del regista. Tra i molti meriti di Nemirovic-Dancenko, anche quello di aver voluto fin dal principio la messinscena de Il gabbiano (Cechov) [[11]], che diventerà simbolo del Teatro d'Arte insieme a tutti i maggiori drammi di Cechov, e su cui Stanislavskij all'inizio nutriva forti dubbi e perplessità. Proprio per superare le difficoltà che incontrava nella messinscena dello spettacolo, Stanislavskij sperimenterà una serie di "innovazioni sceniche" quali l'inserimento di effetti sonori realistici (cinguettii di uccelli ecc.) che diverranno emblematici del "realismo" del Teatro d'Arte e oggetto di facile denigrazione per gli avversari successivi.

La compagnia era composta all'inizio di 39 membri, provenienti per la maggior parte dall'Istituto filarmonico di Mosca di cui Nemirovic-Dancenko dirigeva le classi drammatiche. Le prove per la prima rappresentazione si tennero in un villaggio a circa 30 chilometri da Mosca, nell'estate 1898, dove i membri della compagnia vivevano e lavoravano assieme rispettando un rigoroso programma imposto da Stanislavskij. Il sistema autoritario imposto gli consentì di creare rapidamente un gruppo omogeneo. Regista scenografo e attori si misero a visitare monasteri, villaggi in provincia, musei e gallerie d'arte per assimilare lo "spirito del tempo" e copiare e acquistare oggetti di scena e costumi per il dramma.

Lo spettacolo inaugurale del 14 ottobre 1898 fu il dramma Zar Fëdor Joannovic di Aleksej Tolstoj, che era stato proibito dalla censura da vent'anni. Anche in questa scelta vediamo il coraggio della nuova compagnia, che riuscì a realizzare lo spettacolo solo dopo una lunga contrattazione con la censura (e ulteriori tagli allo spettacolo). Seguirono, oltre ai drammi di Cechov, i drammi di Gor'kij, Ibsen (ne le Colonne della società Stanislavskij interpreta uno dei suoi personaggi più fortunati, il dottor Stockmann, molto popolare ai tempi delle sollevazioni studentesche del 1902), fino ai drammi simbolisti di Hamsun, Andreev, Maeterlinck, e le riduzioni di Dostojevskij (che furono combattute aspramente da Gor'kij che considerava Dostojevskij un filo-zarista reazionario). Importante fu, nel corso di questi decenni, il rapporto di collaborazione con lo scenografo Gordon Craig, uno degli scenografi più iconoclasti del Novecento, per la messa in scena di Amleto (Shakespeare): collaborazione difficile, un vero incontro-scontro tra due mondi, due concezioni del teatro e della vita diversissime. Ma che mostra ancora una volta uno Stanislavskij disponibile al confronto e alla messa in discussione di certezze e abitudini mentali.

 

 

Saggio a cura di Barbara Failla

[10] Vladimir Ivanovic Nemirovic-Dancenko (1858-1943), aveva esordito come critico teatrale; aveva poi alternato l'attività di narratore a quella di autore teatrale. L'attività del Teatro d'Arte con Stanislavskij lo impegnerà per il resto della vita. Scrisse articoli critici, commenti alle opere rappresentate, e un volume di memorie.

[11] In precedenza Nemirovic-Dancenko aveva perfino litigato con la giuria del premio Griboedov che a "Il gabbiano" aveva preferito premiare un dramma proprio di Nemirovic-Dancenko. Nemirovic-Dancenko aveva rifiutato il premio e fatto così amicizia con Cechov. Il dramma di Cechov aveva già avuto una rappresentazione nel 1896 al teatro Aleksandrinskij, ma era stato un fiasco presso il pubblico mentre gli attori non si erano curati neppure di imparare bene le battute del testo. Il dramma di Cechov fu il quarto dramma rappresentato dalla compagnia di Stanislavskij e Nemirovic-Dancenko. Grazie al successo del Teatro d'Arte, Cechov potè continuare a scrivere e produrre drammi. Il legame di Cechov con il Teatro d'Arte divenne ancora più stretto quando Cechov sposò Olga Knipper, una delle migliori attrici del gruppo.

 


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