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Negritudine

Negli anni '20-30 a Paris si formò il movimento della négritude , per iniziativa di un gruppo di scrittori e intellettuali africani e antillani neri, tra cui spiccavano Aimé Césaire e Léopold Sédar Senghor. A Paris i giovani neri incontrarono le idee anticolonialiste dell'afroamericano W.E.B. Du Bois e la poesia della "Harlem renaissance" con L. Hughes, C. Cullen, C. MacKay, J. Toomer giunte attraverso le riviste «The Journal of negro history» e «The Crisis», e l'antologia-manifesto Il nuovo negro (The new negro). Ciò mentre si diffondeva la prima grande etnologia, con i lavori di L. Frobenius, M. Mauss, M. Leiris, M. Griaule, il surrealismo e le scoperte freudiane. Queste influenze combinate contribuirono a far emergere nei neri una nuova coscienza di sé e insieme un'esigenza di riscossa e af- fermazione.


Inizialmente fu la risposta sofferta rabbiosa nostalgica e vendicativa al mondo bianco che opprimeva il nero. La sua prima voce fu la rivista «Légitime défense» (1932), nata da un gruppo staccatosi dall'antecedente «Revue du monde noir» (1931-32) e ispirata al marxismo e al surrealismo, con posizioni anticapita listiche e anticristiane. Nel frattempo usciva a Paris il mensi le «La Race nègre» (1927-36) di impostazione prettamente antico lonialista, animato da E. Faure, Léopold Sédar Senghor, G.T. Kouyaté.
Nel 1934 comparve «L'Etudiant noir» creato da A. Césaire, Senghor, J.M. Monnerot, L. Damas, L. Sainville, B. Diop, O. Socé, che divenne organo di combattimento e centro di fermenti intellettuali: la rivista fu una dichiarazione di guerra all'europa e mise a fuoco il conflitto esistente tra le due culture. Nel 1937 L. Damas pubblicò Pigmenti (Pigments), mentre nel 1939 Aimé Césaire, che allora aveva 26 anni (era nato a Basse- Pointe [Martinica] nel 1913), scriveva il Quaderno di un ritorno al paese natale (Cahier d'un retour au pays natal), tragedia in versi di ispirazione surrealista, la sua opera più importante prima della guerra. Di Senghor, che era nato a Joal [Dakar] nel 1906, apparvero le poesie dei Canti d'ombra (Chants d'ombre, 1936) e Ostie nere (Hosties noires, 1945). Nel 1941 Césaire fondò in Martinica la rivista «Tropiques» che intesseva un dialogo dai Caraibi.
Un'attività che si fece sentire nell'immediato dopoguerra, con le attività politico-culturali di Césaire in Martinica (si pensi solo al suo Discorso sul colonialismo del 1955, alla sua attività teatrale e poetica di alto livello umano e politico), e di Senghor, fino alla serie di indipendenze negli anni '60 e il passaggio dal colonialismo a diverse forme di dipendenza.

 


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