Virginia
Woolf
Virginia Woolf
Adeline Virginia Stephen era nata a London nel
1882 (morta a Rodmeil nel 1941). Era figlia di Leslie Stephen,
celebre storiografo e critico. Crebbe in un ambiente coltissimo,
frequentato da artisti letterati storici cretici. Secondo le regole
della buona educazione vittoriana, venne educata privatamente.
Tramite il fratello Thoby che era entrato a Cambridge nel 1899,
strinse ami cizia con i discepoli del filosofo G.E. Moore, i cosiddetti
"apostoli" del Trinity College: Bertrand Russell, G. Lytton Strachey,
J.M. Keynes, Ludwig Wittgenstein, E.M. Forster, D. Garnett, Leonard
Woolf, C. Bell, R. Fry.
Nel 1904 i fratelli Stephen si trasferirono nel quartiere di Bloomsbury
dove, attorno a Thoby (che morì nel 1906), a Virginia e
alla sorella Vanessa, si formò il gruppo del "Bloomsbury
set", destinato a dominare per quasi un trentennio la vita intellettua-
le londinese. Virginia nel 1912 sposò Leonard Woolf. Lei
divenne uno dei membri più brillanti del gruppo. Soggetta
per tutta la vita a ricorrenti crisi depressive, con passeggere
manifestazioni di squilibrio mentale, riuscì a condurre
un'esistenza normale.
Nel 1913 pubblica il primo romanzo, La crociera (The voyage out),
e inizia il Diario (parzialmente pubblicato nel 1957 con il titolo
di "A writer's diary"). Nel 1917 collabora al «Times literary
supplement». Fonda la 'Hogarth Press'.
Nel 1919 pubblica presso la sua Hogarth Press il racconto Key
gardens . Il romanzo Notte e giorno (Night and day, 1920), la
rac colta di racconti Lunedì o martedì (Monday or
tuesday, 1921), il romanzo La stanza di Giacobbe (Jacob's room,
1922). Sono saggi critici Mr Bennett e Mrs Brown (1924) e Il lettore
comune (The common reader, 1925).
L'azione del romanzo La signora Dalloway (Mrs Dalloway,
1925) si svolge tutta in una giornata: Clarissa Dalloway va a
comprare dei fiori per una festa che darà in serata. Ripensa
a un'amico d'infanzia, Peter, che è stato innamorato di
lei e che è tornato da poco dall'India, e alla propria
adolescenza. Nello stesso tempo accoglie, con vivo senso di partecipazione,
le immagini della vita che le scorre intorno. Di ritorno a casa
Peter viene a salu tarla e a risvegliare sensazioni dimenticate.
Elizabeth la figlia che Clarissa teme di aver perduto perché
presa da altri affetti e interessi, sente in quello stesso pomeriggio,
l'impulso improvvi so di tornare dalla madre. Anche il marito
profondamente innamo rato di lei sente l'impulso di rivederla
nel bel mezzo della giornata di lavoro. La festa della sera è
il punto di confluenza di tutti gli avvenimenti della giornata:
ricompare Peter, una vecchia amica ora sposata e madre, e persino,
nelle parole di un ospite, un personaggio intravisto al parco
e che ha colpito Clarissa per il suo smarrimento, e del quale
si viene a sapere che si è ucciso.
Al faro (To the lighthouse, 1927). In questo romanzo si racconta
della famiglia Ramsay in villeggiatura con alcuni ospiti in una
delle isole Ebridi. E' una sera del settembre 1914, si progetta
una gita al faro che agli occhi di James, il più piccolo
dei figli, si presenta coma una meta di sogno ricca di misteriosi
significati. La gita viene rimandata per il maltempo. Passano
gli anni: la guerra tiene i Ramsey lontani dall'isola e la loro
vec chia casa va in rovina. Muoiono la signora Ramsey, il figlio
An drew, la figlia Prue. Dopo dieci anni i Ramsey superstiti e
alcu ni degli stesi ospiti di un tempo tornano all'isola. Il signor
Ramsey e due figli fanno finalmente la gita al faro. Intanto una
degli ospiti, la pittrice Lily Briscoe, finisce di dipingere un
quadro cominciato dieci anni prima. Nelle due azioni si riallacciano
simbolicamente passato e presente, e i personaggi e i rap porti
che li legano si collocano in una luce rivelatrice del loro più
autentico significato.
Orlando (1928) è «una biografia»: dedicato a
Vita Sackville- West, narra con ironia e scioltezza la vicenda
di Orlando la cui vita attraversa quattro secoli di storia, attraverso
mutamenti di sesso e di ambienti e condizioni sociali. Un divertimento.
Orlando nel 1500 è un giovanotto che si dedica alla poesia,
la compo sizione di un poema chiamato "La quercia"; incontra la
vecchia regina Elisabetta, diventa suo protetto e diventa cortigiano,
amoreggia con la vecchiaccia, frequenta bettole, poi si dedica
a tre donne pretendenti, Clorinda Favilla e Eufrosina, che lascia
durante il Grande Gelo (1608) innamorandosi della principessa
russa Sasha Romanovic; deluso da questo amore, si ritira in campagna
a scrivere; è attirato dall'aura degli artisti, ne invita
uno ma ne scopre la malignità e ipocrisia; organizza feste
gran diose, poi si fa inviare ambasciatore in Turchia. A Istanbul
Or lano diventa duca e riceve l'ordine del Gran Bagno poi, arcistu
fo, cade in un lungo letargo. Si sveglia abbagliato dalla nudità
del suo corpo che ha cambiato sesso; Orlando- donna scende sotto
l'ombra di un fico gigante dove un vecchio zingaro le offre un
asino da cavalcare. Bruna e voluttuosa Orlando è felice
tra gli zingari, ma poi si imbarca e torna a casa. Si trasferisce
a Blackfriars, nella casa paterna, diventa una stella dell'ambiente
letterario settecentesco, tra Addison e Swift; attraversa London
in carrozza accanto a Pope «simile a un rettile ravvolto su se
stesso, con un topazio fiammeggiante in fronte», ne sfiora il
gi nocchio. L'atmosfera cambia, l'umidità impregna le case,
la pesantezza cala sui corpi, siamo in pieno ottocento tra gente
op pressa da pensieri nobili e tetri. Orlando in crinolina si
perde in un parco, si assopisce, si sveglia al trotto di un cavallo:
diventa la moglie di Marmaduke Bonthrop Shelmerdine. Di nuovo
so la in campagna, scrive versi mediocri, attende Marmaduke occupato
a doppiare Capo Horn, percorre inquieta le 365 stanze della sua
dimora. Sente una tremenda esplosione, si trova al volante di
un'automobile, entra in un grande magazzino: è l'11 ottobre
1928 e misteriosamente Orlando è di nuovo a casa, accanto
alla quercia mentre rintoccano i colpi della mezzanotte. Marmaduke
cala dal cielo con il suo aereo; un uccello volteggia sul capo,
Orlando, con il seno nudo, esclama «E' l'oca... l'oca selvatica...».
Il romanzo "biografico" termina così. Il romanzo ebbe tra
l'altro un esito imprevisto: "Orlando" doveva celebrare la figura
della compagna Vita Sackville-West, ma la trasfigurazione romanzata
ebbe l'effetto di soppiantare la figura reale: fu, come dissero
alcuni critici, un caso unico di divorzio tramite letteratura.
Importante lo studio sociologico Una stanza tutta per sé
(A room of one's own, 1929). Il romanzo Le onde (The waves, 1931)
e Flush (1931), le "memorie" del cane della poetessa Elizabeth
Browning. Nel 1932 è la seconda serie di saggi del Lettore
comune , e l'inizio del romanzo Gli anni (The years, 1937). Il
saggio Le tre ghinee (Three guineas, 1938). Nell'estate del 1940
mentre si combatte la battaglia d'Inghilterra, Woolf lavora al
romanzo Tra un atto e l'altro (Between the acts) che termina nel
febbraio del 1941. Un mese dopo, atterrita dai segni di una nuova
crisi depressiva, si uccide.
Virginia Woolf è stata autrice di saggi letterari di grande
rilievo, acutissima interprete della condizione femminile ("Una
stanza tutta per sé", "Immagini del passato"). La sua opera
di romanziera è da considerarsi tra i massimi risultati
del romanzo sperimentale inglese e del romanzo moderno occidentale.
Il vero e disincarnato protagonista delle sue opere è il
tempo, come flusso perpetuo che minaccia l'integrità della
persona e la realtà dell'esperienza concreta; Woolf registra
nei "momenti", nei "mo menti d'essere" l'autenticità della
vita. La relazione tra il "momento" e il flusso del tempo è,
nei suoi romanzi, analoga a quella tra identità personale
e mondo esterno. "Al faro" è diviso così in tre
"pannelli temporali", uniti dal filo simbolico di una gita progettata
dalla famiglia Ramsay, durante una vacanza al ma re e che non
verrà fatta se non di lì a dieci anni. La figura
centrale è Mrs Ramsay, la cui bellezza impigliata nelle
reti del le incombenze della sua giornata infonde malinconia in
chi la guarda o la ricorda. Le angolazioni plurime dalle quali
viene os servata Mrs Ramsay costituiscono una delle più
magistrali rappre sentazioni polifoniche del divario tra tempo
cronologico e tempo interiore, del volo della memoria che connette
i frammenti dell'esistenza e li chiude in un cerchio, destinato
a rifrantu marsi nell'istante successivo.
Nel complesso della sua opera è un costante processo di
semplificazione del linguaggio, spinto fino alla rarefazione in
"Tra un atto e l'altro". Sia Joyce che Woolf affrontano gli stessi
problemi affrontati da Proust, e da un'intera generazione coin
volta in un grande sconvolgimento di valori. La freddezza e trasparenza
dell'ultimo stile woolfiano rivela quanto di astrattezza e di
originalità ci sia nella sua opera narrativa, e quanto
vicina al linguaggio della poesia sia la sua prosa. Il disegno
di romanzi come "Mrs Dalloway", "Al faro", "Tra un atto e l'altro",
è chiuso lineare essenzialmente tragico. Ri vela una classicità
quasi stoica. Il problema di connettere i frammenti dell'esistenza
entro il "cerchio d'acciaio" della poe sia e della memoria è
trattato da Woolf con una sorta di eroismo, messo ancor più
in rilievo dalla ferrea disciplina del suo lin guaggio. Raggiunge
così un rischioso e affascinante equilibrio tra chiarezza
intellettuale, intensità d'affetti e magistero stilistico.
[1997]
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