Halper
Leivick
Halper Leivick
Halper Leivick nacque a Igumen (Bielorussia)
nel 1886 (morì a New York nel 1962). Aderì al movimento
socialista ebraico, subì il carcere a Mosca nel 1906-1910,
fu deportato in Siberia nel 1912 ma riuscì a fuggire e
a raggiungere l'america. A New York esordì nel 1919 con
una raccolta di canti, poi si volse al tea tro. La sua fama è
dovuta principalmente a Golem, poema drammatico in 8 quadri, che
si ispira all'antica leggenda ebraica del robot fabbricato e animato
magicamente dal rabbino praghese Löw ben Bezalel: il robot
dapprima serve a eliminare le false prove di un presunto omicidio
rituale ebraico, che scatenerebbe un pogrom, ma poi si ribella
infierisce contro i suoi protetti e costringe il rabbino a privarlo
della sua vitalità magica. Nel dramma gli avvenimenti si
caricano di un significato profondo e misterioso, tra voci e visioni
inquietanti e personaggi simbolici, tra cui, in primo piano, l'angoscia
e la solitudine della creatura e dell'artefice.
Leivick è autore anche del Di geule komedie, (1934).
[1997]
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