Storia della letteratura europea - Torna in homepageJulien Green


Julien Green


Julien Green è nato a Paris nel 1900. Combattè come volontario durante la prima guerra mondiale. Fece negli Stati Uniti gli studi superiori che gli resero familiari autori come Faulkner e Blake. Di famiglia protestante, si convertì al cattolicesimo. Pensò di entrare in convento tra i benedettini, ma allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruolò a fianco degli Alleati, come lettighiere nelle Argonne: fu una esperienza che rafforzò il suo orrore per l'odio tra gli uomini e il rifiuto per tutto ciò che può creare conflitti: nel dopoguerra è stato impegnato nel pacifismo, contro la corsa agli armamenti.
I suoi primi romanzi descrivono passioni tormentate, in un clima soffocante di città di provincia: Mont-Cinère (1926), Adrienne Mesurat (1927), Léviathan (1929). In seguito la sua narrativa si è volta a un allucinato approfondimento della vita interiore: Il visionario (Le visionnaire, 1934), Mezzanotte (Minuit, 1936), Varuna (1940), Moira (1950), Ogni uomo nella sua notte (Chanque homme dans sa nuit, 1960).
La vita umana, dice Green in "Varuna", «è come il frammento isolato di un lungo messaggio», ogni individuo che nasce ridà espressione a migliaia di esseri che l'hanno preceduto: i suoi sentimenti raccolgono le speranze rimaste inappagate, gli odi inespressi, le invidie e l'ansia d'amore che le generazioni hanno accumulato. Una continuità fortissima lega il figlio con il padre, il singolo con tutti gli esseri. Le fratture con la storia sono il ripresentarsi di tensioni e di aspirazioni sopite nel tempo ma impossibili da comprendere nel loro profondo significato. Il destino governa il mondo e nulla accade a caso. "Varuna" è la storia di una catena che passa di mano a mano, e chi la possiede viene colpito da maledizione, morte o da grandi fortune. Fatta di semplice metallo, ha il prodigioso segreto potere di fa re incontrare due persone affinché si amino senza finzioni. Acca de a Jean e Luis, una coppia che vive gli anni che precedono la prima guerra mondiale. Ma non al giovane Hoel dalle mille espe rienze nel medioevo gallese, né a Hélèine nel cuore della Francia delle lotte di religione. Eppure una voce in sogno aveva annun ciato loro la possibilità di vivere felici grazie a quella colla na. Desideri personali e vendette di altri annullano questa even tualità, e con la loro morte consegnano al destino l'avventura del loro mancato amore perché qualcuno la possa raccogliere e realizzare. Green intreccia il tema della predestinazione pessi mista protestante, con l'illuminazione della speranza: tutti sono chiamati alla salvezza anche nell'inferno del mondo.
In Terra lontana (Terre lontaine, 1966) la sua inquietudine si compone in una autentica e assorta confessione autobiografica. Rievocazione dell'infanzia e dell'adolescenza sono Partire prima di giorno (Partir avant le jour, 1963) e Mille strade aperte (Mille chemins ouverts, 1964). Il Diario (Journal, 1938-1955) in 6 volumi, documenta il travaglio interiore e l'evoluzione intellettuale dello scrittore. La sua posizione psicologica restò sempre quella di chi si sente «in un paese straniero circondato da gente che non crede», come ebbe a confessare una volta.
Green è stato anche autore di teatro: Sud (1953), Il nemico (L'enemi, 1954), L'ombra (L'ombre, 1958).



[1997]

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