Il'ja
Grigorevic Erenburg
Il'ja Grigorevic Erenburg
Il'ja Grigorevic Erenburg nato a Kijev nel 1891
(morto a Mosca nel 1967), di origine ebraica, a 16 anni si rifugiò
a Paris per sfuggire a un processo in cui era imputato di attività
rivoluzio naria. Nel 1917 si schierò contro i bolscevichi
e in Ucraina fu dalla parte dei bianchi. Nel 1924 tornò
definitivamente in URSS e partecipò come "compagno di strada"
alla vita culturale di Mosca.
Nella vastissima produzione di quegli anni, tra
molti scritti di carattere propagandistico contingente, spiccano
i romanzi Le straordinarie avventure di Julio Jurenito (1922)
racconto voltaireiano, Il profittatore (1925), L'estate del 1925
(1926), Nel vi colo Protocnyj (1927), descrizioni non convenzionali
di certi aspetti della realtà post-rivoluzionaria, in cui
mostra buone do ti di fantasia e l'uso di meccanismi di generi
minori come il de tective story, il romanzo d'appendice, il réportage.
Con il romanzo Il secondo giorno (1933) inneggiante al primo piano
quinquennale, conquistò il successo e un vasto consenso
nelle sfere governative, pur senza scendere a eccessivi compromessi
con il regime.
La fine del regime stalinista fu descritta ne
Il disgelo (1954) il cui titolo divenne emblematico del periodo
di speranze e riforme seguito alla morte di Stalin. Ultima opera
furono le memorie intitolate Uomini, anni, vita pubblicate a puntate
nel 1961-1964 sulla rivista «Novyi Mir», e che ebbero il merito
di rompere il silenzio su personaggi e avvenimenti dimenticato
o occultati, della vita culturale sovietica durante il periodo
staliniano.
[1997]
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