Storia della letteratura europea - Torna in homepageAnna Achmatova


Anna Achmatova

Nata a Bol'soj Fontan [Odessa] l'11 giugno 1889 (morta a Mosca nel 1966; il suo vero nome era Anna Andreevna Gorenko), fece parte della Corporazione dei poeti, acmeista, il gruppo capeggiato da Gumilëv che fu anche suo primo marito.

Esordì con due volumi di liriche, Sera (1912) e Rosario (1914), che riprendevano dell'acmeismo il gusto per una poesia dal lessico compatto e dai precisi contorni architettonici.

L'originalità di Achmatova si rivelò nel taglio discorsivo e intimistico delle sue poesie, quasi sempre imperniate sugli aspetti dimessi e quotidiani dell'amore.

Dopo Lo stormo bianco (1917) e Anno Domini MCMXXI (1922) in cui appaiono spunti di poesia civile e religiosa, e soprattutto dopo la fucilazione del marito, fu costretta al silenzio per ragioni politiche, solo a tratti interrotto da liriche dense di malinconia e angoscia per gli orrori della guerra (Da sei libri, 1940).

Nel 1946, accusata di estetismo e disimpegno politico fu espulsa dall'Unione degli scrittori sovietici. Fu 'riabilitata' nel 1955. La sua ultima opera di rilievo, Poema senza eroe, composto a più riprese nel 1942-1962 e pubblicato solo parzialmente in URSS, è un coraggioso tentativo di conciliare l'intimismo delle liriche giovanili con una più ampia e drammatica visione della realtà e della storia.

Contesto

La Russia dall'avanguardia alla rivoluzione


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