William
Carlos Williams
William Carlos Williams
Nato a Rutherford (New Jersey) nel 1883 (morì nel 1963),
di padre inglese d di madre di origine caraibica, si laureò
in medi cina all'università di Pennsylvania; qui conobbe
Ezra Pound e H. Doolittle. Dopo un periodo passato a New York,
tornò a Rutherford per praticare la medicina e la poesia,
viste come due modi com plementari di conoscenza dell'uomo e del
suo linguaggio.
Già in Gli umori (The tempers, 1913) e Primavera e tutto
(Spring and all, 1923) è la poetica "americana" che si
esprime nel principio "niente idee se non nelle cose". Allontanandosi
da Pound e da Eliot, muove alla ricerca di un linguaggio capace
di ospitare materiali nuovi ed eterogenei, oggetti apparentemente
irrilevanti (come la "carriola rossa", lucida di pioggia, in una
sua poesia breve molto nota).
Le splendide prose di Nelle vene americane (In the american grain,
1925) sono un'indagine della molteplice realtà americana
riscoperta nei suoi uomini rappresentativi (Eric il rosso, Franklin,
Aaron Burr, Lincoln), negli eventi mitici, nei suoi drammi, dalla
caccia alle streghe all'inquinamento di acqua e terra.
Ultimo sviluppo di questa ricerca di un proprio concreto territorio
poetico coincidente con l'america è Paterson (1946-51)
poema in 5 volumi, costituito da versi e prose, documenti lettere
manifesti, che con il suo potente respiro epico rappresenta il
punto più alto dell'opera di Williams e uno dei modelli
per la poesia americana successiva. Paterson è la città
del New Jersey con la sua geografia fluviale e la sua storia coloniale,
ma anche un uomo in essa e il pensiero di quest'uomo che prende
corpo nel- la parola poetica.
Le ultime opere furono Altre poesie (Collected later poems, 1950)
e Quadri da Brueghel (Pictures from Brueghel, 1962), domi nate
dalla tematica della vecchiaia come "discesa", che parados salmente
si presenta come "rinnovamento" e "inizio".
Partito dall'imagismo e dalla lezione del primo Pound che gli
hanno insegnato il valore dell'immagine dai contorni netti e il
ruolo della parola concreta, Williams è approdato alla
trasformazione dell'illusione di oggettività in una tendenza
a sviluppare fin dove è possibile la potenzialità
della cosa, all'espressione diretta intesa come processo e alla
libertà dai metri tradizionali. Ogni poesia di Williams
è un caso a sé, con un proprio particolare destino.
E' stato autore di romanzi come la trilogia Il mulo bianco (White
mule, 1937), Nel denaro (In the money, 1940), La costru zione
(The build-up, 1952); di racconti, di opere teatrali rac colte
in Molti amori e altri plays (Many loves and other plays, 1961),
ma la scrittura poetica è la radice della sua invenzione
e la compattezza della sua intera produzione nasce dalla spinta
a cancellare i generi verso quella visiona della parola come corpo
e respiro testimoniata in "Paterson".
[1997]
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