Storia della letteratura europea - Torna in homepageWallace Stevens


Wallace Stevens


Nato a Reading (Pennsylvania) nel 1879 (morto a Hartford nel Connecticut nel 1955), ha esordito con le poesie di Harmonium (1923). La sua poesia chiede all'immaginazione di scoprire la verità non del mondo ma di sé stessa, e rivela una frequentazione estremamente sottile della letteratura e delle arti, in particolare del cubismo: L'uomo dalla chitarra blu (The man with the blue guitar, 1937) si rifà a un dipinto di Picasso.
Ha pubblicato Principi di ordine (Ideas of order, 1936)n e Opus posthumous (1957). Molto materiale è rimasto inedito. All'interno di questi volumi sono da ricordare i poemetti Peter Quince alla spinetta (Peter Quince at the clavier), Mattino domenicale (Sunday morning), l'epigrammatico L'imperatore del gelato (The emperor of the ice cream). "Poesia dell'atto della mente" è la definizione data da Stevens del suo lavoro, e sintetizza una ricerca passata attraverso il simbolismo francese, l'impressionismo e lo sperimentalismo del novecento.
Poesia pura, aliena dalla drammatizzazione, affidata spesso alla enunciazione e alla variazione interna, capace di risolvere totalmente l'oggetto in linguaggio, esorcizzazione verbale del caos. Nei limiti della sua straordinaria retorica, la poesia di Stevens si pone ai vertici della sensibilità del secolo.



[1997]

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