Caratteri
generali degli anni 1890-1917
Caratteri generali degli anni 1890-1917
Nel primo decennio del XX secolo, si ha quasi
una letteratura a sé stante rispetto a quello che sarà
dopo. Il 1914, anno dello scoppio della guerra europea, determina
una importante cesura, anche dal punto di vista psicologico oltre
che sociale e politico.
Da una parte continua l'elaborazione culturale delle idee e delle
correnti che hanno fatto la loro comparsa negli ultimi due decenni
del secolo precedente, tanto che da alcuni punti di vista si può
parlare, per alcuni fenomeni presenti in questi anni di continuità
con gli ultimi due decenni del secolo precedente. Continuità
innanzitutto di gruppi dirigenti e di classi dominanti. Ma si
tratta di un quadro profondamente incrinato e contraddittorio,
con ampie crepe e segnali di una situazione di crisi profonda:
non a caso la guerra.
I paesi che non hanno conosciuto l'indipendenza nazionale sono
interessati da movimenti nazionalistici indipendentisti, continuando
così il malessere dei grandi imperi del secolo precedente,
malessere che sarà evidente con la guerra da cui i grandi
imperi centrali e orientali usciranno profondamente modificati,
geograficamente e socialmente.
Da una parte le istanze moderniste, progressiste e democraticiste,
scientiste, fanno sentire i loro effetti sui desideri di riforma
e di miglioramento della struttura sociale; dall'altra i gruppi
al potere mantengono il loro potere e aumentano la loro pressione
poliziesca e il controllo sociale, determinati a non cambiare
nulla. Ciò divide gli intellettuali tra antigovernativi
e filogovernativi. Mentre prepotentemente il movimento socialista
fa emergere all'attenzione generale borghese la presenza delle
"masse". Masse sentite come fonte di disordine, di cui temere
la potenzialità eversiva; ma, anche, in alcuni intellettuali,
come unica possibilità di mutamento millenaristico.
L'entrata nel nuovo secolo psicologicamente è vissuto da
una parte della pubblicistica nel senso di un'euforia. I successi
tecnologici e scientifici conquistati fanno sperare in un ulteriore
ampliamento sia di quelle conquiste che di un benessere e del
miglioramento delle condizioni di vita generali. Mentre proprio
quel miglioramento di vita permette alle classi privilegiate di
vivere una vita certamente più comoda rispetto a generazioni
precedenti. Gli intellettuali, a seconda della loro posizione
sociale e della loro sensibilità, riflettono tutte le contraddizioni
e le ambiguità di questi anni.
[1997]
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