Yellow Kid: Dal colore al merchandising
di Gianfranco Goria *
Occhio alle "favole" come quella del camicione
giallo [di Yellow Kid], che peraltro pirma era azzurro e
prima ancora era in bianco e nero: la storiella si deve
a Waugh, che ne parla a pagina 1 del suo The Comics [1947].
Ma è egli stesso a dire che la conversazione cui
fa riferimento (che parla dello "yellow kid")
è immaginaria. Con gli anni e soprattutto col fatto
che i cosiddetti "critici di fumetto" non avevano
mai letto gli originali, né di Yellow Kid né
di Topffer (di cui ignoravano in buona parte l'esistenza)
e nemmeno del libro di Waugh (che tuttavia citavano di continuo!)
la "favola", riportata di testo in testo, venne
presa per verità, giacché nessuno si prese
più la briga di leggere il testo di Waugh, a quanto
pare... Un po' come successe con il fasullo Al Levin, autore
disneyano inventato di sana pianta dal giovane Alfredo Castelli
per compensare un suo vuoto di memoria, e, in seguito, citato
in tutti i libri che parlavano di fumetto disneyano, nonostante
il "falso" fosse stato svelato dall'esperto Franco
Fossati da anni.
Quando è passato al colore il paginone che conteneva
gli articoli illustrati dalla vignettona di Outcault, alla
tonaca del piccolo irlandese è stato dato un colore
azzurro per qualche tempo e poi il colore giallo.
Esempi:
2 giugno 1894 (il bambino è uno dei tanti poveri
disgraziati, non ha ancora assunto un ruolo di "comunicatore
col lettore"):
la "prima apparizione ufficiale" (sempre in
basso a destra):
ed ecco la versione originale a colori della prima vignetta:
La serie nel 1899 è già finita. Successo invero
di brevissima durata. In effetti non valeva un granché...
Ma con questo personaggio negli USA parte il merchanding
di massa e, in certo senso, il fumetto "industriale".
"America's first great comic strip character, "The
Yellow Kid" first appeared on May 5, 1895, in a comic
panel entitled At the Circus in Hogan's Alley. New York
World cartoonist Richard Felton Outcault created a boisterous
cast of characters and an unprecedented explosion of activity
in his Hogan's Alley. One particular character, the gap-toothed
kid garbed in an oversize yellow night shirt, captured the
country's imagination. When Outcault moved to the New York
Journal, he was allowed to take the Dugan character although
the World retained rights to the character and the title
Hogan's Alley, and for more than a year rival "Yellow
Kids" appeared in the weekly supplements of both papers."
Le macchine da stampa a colori per i quotidiani arrivarono
a New York nel 1893 (anche se erano in uso per le riviste
fin dal 1870). Da qui partì la "gara definitiva"
fra i due gruppi più forti Hearst e Pulittzer per
il predominio (il tentativo monopolistico) della carta stampata.
Gli inserti a colori erano il mezzo per strapparsi i lettori.
La tunica del piccolo Mickey Dugan fu inzialmente colorata
in blu/azzurro (5 maggio 1895). Quando, tempo dopo, assunse
il ruolo di "comunicatore", si scelse il giallo:
ovviamente sul giallo, il nero delle scritte risalta meglio
e lo stesso personaggio resta più in evidenza. Il
vero successo di Yellow Kid, e qui probabilmente sta il
suo vero primato, sta nel merchandising che gli fu legato:
forse per la prima volta ci fu tutto il marasma di gadgets
e pupazzetterie che oggi noi ben conosciamo.
"The Yellow Kid was the first comic strip character
to have a line of merchandise, including gum, cigarettes
and toys. By 1899 the popularity of the Kid waned as Outcault
focused on another character (Buster Brown) and new comic
strips and characters caught the public eye."
Contesto
|
* Gianfranco Goria è uno dei massimi studiosi
ed esperti di fumetto in Italia. Lo ringraziamo per
il suo contributo espressamente scritto per "Antenati"
(6 gennaio 2004). Sul web rimandiamo ai siti: www.fumetti.org
e www.afnews.info
per notizie più approfondite. |
|