Figure di donne / Lou Andreas-Salomé
Figure
di donne (Henrik Ibsen's Frauen-Gestalten, 1892) - Traduzione
dal tedesco e introduzione di Laura Meattini
I ed.: Ottobre 1997 - Iperborea editore.
pp. 204 - ISBN 88-7091-069-5.
Con una voce narrativa lucida e nitida, l'autrice analizza
la psicologia di sei donne, le sei figure femminili dei
drammi familiari di Ibsen, e i meccanismi che sottendono
il loro rapporto con l'amore e con la società. Tra
le costrizioni, le sovrastrutture, i vincoli e i limiti
del vivere quotidiano (l'emblematica soffitta) la donna-anitra
selvatica seguirà un destino diverso secondo la natura
e l'inclinazione del personaggio ibseniano. L'analisi trasforma
Nora, la signora Alving, Hedvig, Rebekka, Ellida, Hedda
in sei donne vere, umane che affrontano le delicate e drammatiche
interazioni della loro evoluzione interiore e le segue,
ciascuna con la propria storia, lungo la conquista del sé
o la sconfitta di una mancata maturazione. La società-soffitta
è una fittizia casa di bambola che allontana Nora
dalle responsabilità, la imprigiona nell’infanzia
e la costringe ad andarsene. Diventa, al contrario, rete
di imperativi e doveri nascosti dietro falsi ideali nella
quale resta imbrigliata la dolorosa conoscenza della verità
della signora Alving, che solo l'indulgenza e la pietà
potranno riscattare. E diventa ancora il luogo della vera
responsabilità e della libertà per Ellida,
che vi farà ritorno per quietare la sua smania di
sogni vaghi e illusori. E' l'autrice a rivelare, con uno
stile narrativo dall'armonia straordinaria, come la disillusione
si fa speranza, il dolore conoscenza, la passione dominio
di sé attraverso l'anelito alla verità, alla
libertà, all'emancipazione e alla crescita interiore.
(Scheda a cura di Iperborea.com)
Contesto
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