Stanislaw 
              Wyspianski 
            
             
             
              Stanislaw Wyspianski 
               
               Nato a Cracovia nel 1869, dove morì nel 
                1907, figlio di uno scultore, studiò all'Accademia di belle 
                arti di Cracovia dove nel 1906 divenne professore. Oltre che dipinti 
                a pastello, eseguì ve trate, policromie, incisioni e progetti 
                di mobili. 
                 
                Come autore di teatro compose tragedie ispirate all'antichità 
                greca, come Meleagro (1899), Protesilao e Laodamia (1899), Achil 
                leide (1903), Il ritorno di Ulisse (1907). Scrisse anche quattro 
                drammi dedicati alle insurrezioni del 1830 e del 1848, che inten 
                dono analizzare le cause del loro fallimento, componendo una spe 
                cie di ciclo storico: La varsaviana (1898), Lelewel (1899), La 
                legione (1900) e La notte di novembre (1904). 
                 
                Un gruppo a parte è dato dalle opere politiche Le nozze 
                (1901), La liberazione (1903), e Acropolis (1904). E due tragedie 
                di argomento contemporaneo e di tono popolaresco: L'anatema (1899) 
                e I giudici (1907). 
                 
                Interessanti anche le fantasie drammatiche Leggenda (1897), Boleslao 
                l'Ardito (1903), e Skalka (1907). 
                 
                Wyspianski ha lasciato anche alcune rapsodie epiche, tra cui Casimiro 
                il Grande (1900). Come teorico dell'arte scenica ha esposto le 
                sue idee ne "La storia tradica di Hamlet principe di Danimarca" 
                (1905). 
                 
                Oltre che all'antichità greca e soprattutto a Homeros , 
                Wyspianski si ispira al teatro nazionale: J. Slowacki, A. Mickiewicz. 
                Opponendosi al culto romantico dei sepolcri e dell'eroismo sublimato 
                dalla morte, respinge la sovranità tirannica della poe 
                sia, che deve cedere il passo all'azione. L'opera teatrale di 
                Wy spianski, romanticista nei suoi motivi ispiratori, e vicina 
                al simbolismo nella tecnica, richiama in modo originale ai problemi 
                storici del suo paese. 
               
              
               
              [1997]
              
             
            
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