Miguel
de Unamuno
Miguel de Unamuno
1) notizie biografiche
Nato a Bilbao nel 1864, dopo aver compiuto gli studi secondari
nella città natale, seguì a Madrid i corsi di lettere
e filosofia (1880-1884). Nel 1889 fece un viaggio in Francia e
Italia. Nel 1891 fu chiamato alla cattedra di lingua e letteratura
greca dell'Università di Salamanca. Nel 1901 fu nominato
rettore: fu destituito nel 1914 per la sua attività contro
la monarchia. Dieci anni dopo fu confinato nelle Canarie, a Fuerteventura,
a causa della sua opposizione alla dittatura di Primo de Rivera.
Ciò provocò la protesta di illustri intellettuali
europei, tra cui Einstein, Rolland, Thomas Mann. Fuggì
su una nave francese, visse in esilio a Paris e poi a Hendaye,
nei pressi del confine con la Spagna. Prima dell'avvento della
seconda repubblica, nel 1930, tornò in patria e riprese
il suo incarico di rettore. Fu di nuovo destituito nei primi giorni
della guerra civile, in seguito a dissensi con i militari nazionalisti
e falangisti. Morì a Salamanca il 31 dicembre 1936.
2) pensiero filosofico
Il pensiero filosofico di Unamuno è espresso in forma spesso
non sistematica, commisto con motivazioni e suggestioni lettera
rie, nei saggi raccolti in 7 volumi nel 1916-1918. I temi principali
della sua meditazione sono di tipo irrazionalistico: l'an sia
di immortalità che anima ogni individuo e ne determina
la sua religiosità, che non coincide necessariamente con
il cattolicesi mo. La dottrina dell'uomo concreto, Ğin carne e
ossağ, con la sua singolarità e la sua solitudine, condizionato
dalla vita circostante ma anche dal sentimento e dalla ragione.
L'attenzione per l'espressione e per la lingua, con la conseguenza
che la filosofia vive più nei poeti che nella speculazione
astratta. Il senso dell'angoscia che tinge di amarezza e di conflittualità
l'esistenza umana. Sono tutti temi che lo pongono tra gli anticipatori
del pensiero esistenzialista.
Tra i suoi libri maggiori si ricordano "Intorno al tradizionalismo"
(En torno al casticismo, 1895), "Vita di don Quijote e Sancho"
(Vida de don Quijote y Sancho, 1905) appassionato commento del
personaggio cervantesiano nel quale Unamuno identificò
un simbolo dell'essenza nazionale spagnola, "Del sentimento tragico
della vita" (Del sentimiento trágico de la vida, 1913)
che è la sua opera più importante dal punto di vista
ideologico imperniata sul tema dell'immortalità e del contrasto
tra fede e ragione, "Agonia del cristianesimo" (Agonía
del cristianismo, 1925) scritta a Paris durante l'esilio, in cui
si trovano i riflessi delle sue letture preferite: Paulus, Augustinus,
Pascal, Kierkegaard. Nel "Del sentimento tragico della vita" rivela
un criterio per leggere i suoi scritti. Scrive Unamuno: ĞL'uomo
concreto, di carne e ossa, è il soggetto e al tempo stesso
il supremo oggetto di ogni filosofia. E la biografia interiore
dei filosofi ci fa capire più coseğ. Unamuno ebbe una educazione
cattolica ma si distaccò poi dal cattolicesimo per una
visione anti-idealista quanto anti-razionalista. Se la ragione
cerca l'universale, dice, la vita sceglie l'individuale, afferma
il continuo cambiamento contro i tentativi di schematizzare tutto
e grida il suo desiderio di immortalità contro i fabbricanti
di dubbi. Da Kierkegaard eredita il senso dell'estenuante contrasto
tra finitezza del vivere e aspirazione all'eternità. Nell'
"Agonia del cristianesimo" scrive: ĞIl cristianesimo è
il valore dello spirito universale [...] Il cristianesimo è
qualcosa di individuale e di non comunicabile. Ecco perché
agonizza in ognuno di noiğ. "Agonia" ha per Unamuno il significato
greco di lotta. In Cristo nella croce l'uomo-dio morente manifesta
l'apice della lotta contro vita e morte per proclamare la grandezza.
3) opere letterarie
La narrativa di Unamuno riflette le stesse preoccupazioni dei
saggi. Essa ha un carattere di novità, che lui stesso volle
sottolineare usando per i suoi romanzi il termine di nívola
, deformazione di "novela". A volte troppo discorsivi e sconnessi,
essi contengono di volta in volta la storia di una passione o
di una illusione. Dopo l'autobiografico Pace nella guerra (Paz
en la guerra, 1897) sulla guerra civile carlista, Unamuno con
Nebbia (Niebla, 1914) diede il primo esempio di personaggio che
si sco pre come essere di finzione. In Abel Sánchez (1917)
è una figura-metafora dell'invidia. In San Manuel Bueno
(1933) la storia di un parroco che Ğcredeva di non credereğ. In
"San Manuel Bueno" riprende in forma narrativa la tematica espressa
nel "Del sentimento tragico della vita" di vent'anni prima. Il
prete di un villaggio situato simbolicamente tra la montagna (la
fede) e il lago (il dubbio), scinde la sua missione cristiana
dall'ombra negativa delle tentazioni della miscredenza. La fama
di santo che Manuel si crea è giustificata e esaltata da
questa larvata incoerenza. Nella finzione letteraria a riferire
la vicenda umana del protagonista è Angela, sua discepola
e ammiratrice.
Molto belli i suoi racconti lunghi raccolti nelle Tre novelle
esemplari (Tres novelas ejemplares, 1920).
Anche in teatro Unamuno diede un suo personalissimo contributo
di introspezione con Fedra (1910), L'altro (El otro, 1926) e Om
bre di sogno (Sombras de sueño, 1926). Ciò nonostante
le sue opere teatrali rivelano scarsa sensibilità scenica
e povera struttura drammatica.
Molto significativa invece l'opera poetica. Essa, pur con molti
agganci al simbolismo e al modernismo, nonostante che Unamuno
non amasse, si snoda con accenti originali, profondi, spesso aspri
ma sempre giustificati da un impavido scavo interiore. Così
Il Cristo di Velázquez (El Cristo de Velázquez,
1920), il Romancero dell'esilio (Romancero del destierro, 1928),
ma soprattutto il lungo Canzoniere. Diario poetico (Cancionero,
Diario poético) pubblicato postumo nel 1955.
Unamuno fu la personalità più vigorosa della sua
generazione, quella che ha avuto maggiore ripercussione europea,
soprattutto per certi elementi di dibattito sulla religiosità
del nostro tempo e per la tensione intellettuale che anima la
sua complessa opera letteraria. In Spagna ha avuto un influsso
importante, di venendo un punto di riferimento in un'epoca disorientata
e scon volta.
Bibliografia: Miguel de Unamuno
narrativa:
Paz en la guerra (1897)
Niebla (1914)
Abel Sánchez (1917)
Tres novelas ejemplares (1920)
San Manuel Bueno (1933)
teatro:
Fedra (1910)
El otro (1926)
Sombras de sueño (1926)
poesia:
El Cristo de Velázquez (1920)
Romancero del destierro (1928)
Cancionero, Diario poético (1955)
saggistica:
En torno al casticismo (1895)
Vida de don Quijote y Sancho (1905)
Del sentimiento trágico de la vida (1913)
Agonía del cristianismo (1925)
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