Hjalmar
Söderberg
Hjalmar Söderberg
Hjalmar Söderberg nacque a Stoccolma nel
1869 (morì a Copenaghen nel 1941), fu giornalista e impiegato
alle dogane prima di dedicarsi alla letteratura. Alla fine della
prima guerra mondiale si stabilì a Copenaghen. Espresse
una intelligenza chiara e iro nica, piena di sereno umanesimo,
in numerose opere narrative di intonazione naturalista: Smarrimenti
(1895), Brevi storie (1898), La giovinezza di Martin Birck (1901),
Il dottor Glas (1905), In quietudine del cuore (1912), Il gioco
serio (1912), Il drago pieno di talento (1913), Viaggio a Roma
(1929). Dramma è Gertrud (1906), da cui Dreyer
trasse un omonimo, grande, film.
Söderberg pubblicò il suo primo romanzo, "Smarrimenti",
forte della noto rietà che si era guadagnato come critico
letterario. Il breve romanzo fece scandalo, fu liquidato come
immorale da un celebre critico come *Harald Molander. La replica
del giovane autore su scitò una stroncatura ancora più
ingiuriosa. Söderberg lo ricorda nella sua prefazione alla
seconda edizione (1905). La polemica fece vendere, ma l'esperienza
fu comunque dolorosa. "Smarrimenti" narra i casi del ventenne
Tomas Weber, giovane di famiglia riccastra, con interessi culturali
e amicizie intellettuali. Ama una giovane della buona borghesia,
Märta. Il console suo padre, che se n'è accorto, spera
che questo amore possa «proteggerlo dai molti smarrimenti che
al giorno d'oggi minacciano i giovani uomini». Invano: Tomas la
sedurrà, come ha sedotto poco prima la bella commessa di
un negozio di guanti, ma entrambe le relazioni finiscono male.
Tomas è giovane, ha tanto davanti a sé. Ma le ultime
parole del racconto sono sconfortanti, Tomas si sente come «un
cavaliere che, nel bel mezzo di una cavalcata troppo spavalda,
venga disarcionato e si rialzi quindi a fatica per riprendere
il viaggio a piedi, con gli arti doloranti, zoppicante, sanguinante,
insudiciato dallo sporco della strada». "Smarrimenti" è
senza morale esplicita, racconta dei fatti e descrive un ambiente
senza giudicarli: ciò che nella Svezia (e nell'europa)
del 1895 non era tollerabile.
[1997]
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