Storia della letteratura europea - Torna in homepageIñigo de Santillana


Iñigo de Santillana


Iñigo López de Mendoza marchese di Santillana nacque nel 1398 a Carrión-de-los-Condes [Palencia]. Discendente da una famiglia di antico lignaggio e grande potenza, trascorse la giovinezza alla corte di Aragona, dove frequentò i maggiori poeti catalani dell'epoca, come Jordi Sant Jordi, Bernart Metge, il petrarchesco Ausiás March. Dopo aver partecipato alle vicende politiche e militari del paese, combattendo e complottando contro il connestabile don Alvaro de Luna (il favorito di Juan II re di Castilla), e contro i mori (nel 1438 diede loro una sconfitta nella battaglia di Huelma), nel 1454 si ritirò nel suo castello di Guadalajara dove, circondato da dotti letterati si dedicò fino alla morte (avvenuta nel 1458) alle lettere e alla poesia.


Fu diffusore della cultura classica latina e greca, raccogliendo una ricca biblioteca e finanziando letterati e traduttori, traducendo lui stesso e scrivendo aggraziate liriche. Soprattutto lo si ricorda come autore del primo saggio critico-linguistico in castigliano, la Lettera proemio al connestabile Don Pedro di Portogallo, dove registra la presenza di opere poetiche nelle diverse lingue postlatine: dà una utile sintesi delle produzioni castigliana, gallega, catalana, francese e italica. A quest'ultima dà la sua preferenza. La lettera di proemio era posta all'inizio dell'edizione delle sue poesie, il Canzoniere (Cancionero, 1449). Nonostante la dichiarata avversione per la poesia popolare, raccolse, in anticipo sui letterati del XVI secolo, numerosi proverbi che pubblicò con il titolo di Detti delle vecchie accanto al fuoco (Refranes que dizen las viejas tra el fuego). Tra le opere poetiche di ispirazione italica, scritte in un linguaggio denso di riferimenti mitologici e di neologismi latini si possono ricordare: la Commedia di Ponza (Comedieta de Ponça, 1444) sulla sconfitta navale di Alfonso V. Un Dialogo di Biás e di Fortuna (Diálogo de Biás e de Fortuna). L'inferno degli innamorati (El infierno de los enamorados). Il Piccolo trionfo d'amore (Triunfete de amor) a imitazione dei "Trionfi" di Petrarca. E 42 Sonetti fatti al modo italico (Sonetos fechos al itálico modo). Tra le opere di ispirazione galaico-provenzale, sono la serie di Canzoni (Canciones) e dieci Pastorelle (Serranillas) dal fresco ritmo poetico. Si tratta tra le cose migliori della sua produzione in versi. Santillana è a volte affetto da pedanteria erudita, ma nel complesso possiede una lieve musicalità, una leggiadria che fanno delle sue liriche tra le cose migliori dell'umanesimo europeo.


Spagna nel XV secolo

[1997]

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