Aree extraeuropee nel XVI secolo
Aree extraeuropee nel XVI secolo
India
In India, sotto l'illuminato Akbar (1542\1605) la letteratura
hindi conosce momenti di grande splendore con Tulsi Das la cui
versione del "Ramayana" di Valmiki , Il lago delle gesta
di Rama , per quanto ispirata da profonda devozione, sa accostarsi
con schiettezza ai sentimenti dell'uomo e della natura. Tulsi
Das, o Tulasi Dasa nacque a Rajpur nel 1532 (morì a Benares
nel 1623). Esaltatore e propagatore del culto di Rama, che vedeva
come un generoso padre celeste da cui scaturisce la fratellanza
tra gli uomini, scrisse in lode del dio tutte le sue 14 opere
(questo nu mero è quanto tramandato dalla tradizione).
E' considerato il maggior poeta in lingua avadhi (hindi orientale).
Il suo capolavoro è il poema epico "Il lago delle
gesta di Rama" (Ramcaritmanas), che costituì e costituisce
un importante punto di riferi mento spirituale. Siamo in un momento
d'apice, di un processo secolare d'elaborazione della produzione
hindi. La prima letteratura hindi era stata di tipo bardico: il
pił noto tra i poemi eroici è il Prit hviraj Rasau di Cand
Bardai. Caratteristica della produzione pre-moghul (XIV-XVI secoli)
era la devozione: gli autori appar tengono a varie correnti religiose:
il musulmano Kabir, i seguaci visnuiti
Ramananda, Vallabhacarya e Surdas, e la principessa e poetessa
Mirabai.
Con il declino dell'impero moghul la letteratura hindi decadde,
fino alla metà del XIX secolo.
Bengali
Anche la letteratura bengali subisce una profonda trasforma
zione. Dopo un periodo influenzato dal buddhismo (di cui restano
i 47 Caryapada, canti mistici in 8 o pił versi, di significato
esoterico), e un periodo di transizione (1200-1350, a causa delle
invasioni musulmane), e uno di lentissima ripresa (con una produ
zione devozionale), inizia un rinascimento bengalese: con Caita
nya (1486\1533) la cui predicazione dà all'induismo un
nuovo in dirizzo, e alla cultura del Bengala un impul- so che
non si sarebbe pił spento. L'uomo e il suo rapporto mistico con
Dio sono al centro dell'attenzione della letteratura bengali,
dove la devozione re ligiosa trova accenti appassionati. Il mito
degli amanti divini Radha e Krsna esprime il desiderio dell'uomo
e di dio che aspira no a ricongiungersi per completarsi nel reciproco
amore: Radha è il simbolo dell'anima umana che cerca il
connubio con dio. L'u nione si realizza attraverso l'affetto (madre-
figlio), l'amicizia (uomo-uomo, donna-donna), la devozione (servo-padrone),
l'estasi (uomo-donna): essendo quest'ultimo lo stadio pił elevato,
i poeti cantano ogni suo aspetto, anche erotico, con autentico
ardore.
Cina
In Cina, pur sotto la cristallizzazione operata sotto la dina
stia Ming (1368-1644), non mancano segni e tentativi di rinnova
mento. Un tentativo di sottrarsi alla norma imposta compie Wang
Yang-ming (1472\1528), uno dei massimi pensatori del tempo, at
traverso un esasperato idealismo soggettivo. Dalla tradizione
popolare gli scrittori colti raccolgono e rielaborano racconti
e romanzi che, all'interno dei temi tradi zionali, esprimono le
contraddizioni della società e diventano la sede letteraria
della non ortodossia e della critica. Gli argo menti sono storici
come nel Romanzo dei Tre Regni (San Kuo chih yen-i) di Lo Kuan-chung
(1330\c.1400), il primo dei grandi roman- zi storici cinesi, e
in Storia delle spiagge (Shui-hu chuan) rie- laborato da Shih
Nai-han. Su Shih Nai-han non si hanno notizie biografiche, alcuni
critici attribuiscono la "Storia delle spiagge" a Lo
Kuan-chung. La "Storia delle spiagge" narra le imprese
di una banda di briganti, raddrizzatori di torti e difensori dei
deboli, che nel XII secolo dominavano nella regione dello Shan
tung. L'autore riferisce episodi di cui sono protagonisti personaggi
realmente esistiti, e altri ne inventa o rielabora derivandoli
dal repertorio dei cantastorie. La narrazione ha vivacità
e immediatezza, usa una lingua vicina al parlato. Al filone storico-fantastico
appartengono una serie di testi come l' Investitura degli dei
di Hsü Chung-lin, e la Storia di un viaggio in occidente
(Hsi yü-chi) di Wu Ch'eng-en (c.1510\1580). La "Storia
di un viaggio in occidente" è uno dei romanzi cinesi
pił famosi. Scritto in lingua parlata, si ispira a un fatto storico,
il viaggio in India, nel VII secolo, del pellegrino Hsüan-
tsang alla ricerca dei testi buddhisti. Nella narrazione sono
in seriti elementi favolosi. Come compagno del pellegrino è
uno scimmiotto dotato di poteri magici. L'ambiguità tra
credulità e scetticismo, l'ico- noclastia, l'humour ne
fanno uno dei migliori romanzi dello spirito cinese non ortodosso.
Capolavoro di realismo è il Chin-P'ing-Mei attribuito a
Wang Shih- chen (1526\1590). E' il primo romanzo cinese che tragga
spunto non da eventi storici o leggendari, ma dalla vita quoti
diana. Solo il primo episodio è tratto dalla "Storia
delle spiagge" di Shih Nai-an. E' la storia della vita corrotta
e degli amori di un ricco mercante. Nonostante la fittizia ambientazione
nel XII secolo, è un efficacissimo quadro della società
Ming. Fu ritenuto a lungo opera pornografica, e ripetutamente
messo all'indice durante la successiva dinastia Ch'ing. Oggi è
considerato un capolavoro. La ricerca ripetitiva del piacere spinta
oltre ogni limite, fino al suicidio, è tutt'uno con il
senso estremo della vanità del reale, e della morte come
punizione e orrore. Lo scopo edificante rivela l'implicita ispirazione
buddhista, che è poi di gran parte della narrativa cinese.
Le pił famose collezioni di racconti sono quelle di Feng Meng-lung
(c.1574\1645), importantissime per risalire agli hua- pen , i
testi da recitare manoscritti, di epoca Sung e Yüan. Feng
Meng-lung scrisse tre raccolte: Storie per istruire la gente ,
Storie per mettere in guardia la gente , e Storie per svegliare
la gente . Si tratta di materiali in parte originali in parte
tratti dal repertorio dei cantastorie delle epoche Sung (960-1279)
e Ming. Sono fonte preziosa per la conoscenza della novellistica
cinese in stile "parlato" (hua-pen). Lo stile è
appunto popolare sco, tono vivace, i temi spesso scabrosi tanto
da provocare la condanna dei letterati della successiva epoca
Ch'ing, ma non da impedire il successo e la ripresa di alcuni
dei racconti. Nel XVI secolo appare in teatro lo stile k'un ch'ü
. Il nome di questo stile deriva dalla località in cui
nacque, agli inizi del secolo, il drammaturgo Liang Ch'en-yü,
e al musicista Wei Liang- fu, che collaborarono insieme a creare
il nuovo stile. Wei Liang-fu, ispirandosi alle canzoni popolari
della Cina centrale e orientale, creò un modello musicale
che soppiantò ben presto tut te le altre scuole del Teatro
del Sud (ch'uan-ch'i). Alla fortuna dello stile k'un ch'ü
contribuirono poi nei secoli successivi letterati di fama come
Hung Sheng e K'ung Shan- jen, vissuti nel XVII secolo, e T'ang
Hsien- tzu. Solo nella metà del XIX secolo decadde, con
il decadere dellaclasse ricca e colta che ne aveva decretato il
successo, soppiantato dal ching hsi. Di T'ang Hsien-tzu (1550\1616)
rimangono cinque drammi. La sua fama è legata soprattutto
alla Storia dell'anima che fa ritorno (nota anche con il titolo
"Il padiglione delle peonie") scritta in stile k'un
ch'ü: una fanciulla, Tu Li-niang, si innamora di un giovane
che ha visto in sogno e si ammala per questo amore impossibile.
Prima di morire, chiede di essere sepolta sotto il padi- glione
delle peonie dove il giovane le è apparso. Dopo tre anni,
lo studente Liu Ch'un-ch'ing vede apparire in sogno il fantasma
della fanciulla che lo invita a scavare nel luogo dove è
sepolta. Qui trova il corpo della ragazza, ancora miracolosamente
intatto, e riesce a riportarla in vita. La ragazza riconosce nello
studen te colui che le era apparso in sogno. La vicenda, dopo
diverse traversie, si chiude con le nozze dei due. Il dramma ha
un'alta qualità letteraria nei versi, ma spesso a scapito
delle esigenze tecniche e musicali: per questo, molti dei 55 atti
che compongono l'opera sono stati riscritti da altri autori.
Tra i testi di altro genere, tra l'espressione letteraria e
finalità pratiche, è Il meraviglioso discorso della
Fanciulla Pura . Si tratta del manuale pił completo di igiene
sessuale dell'eHpoca Ming, uno dei classici della letteratura
erotica cinese. Il testo andò perduto in Cina in seguito
al prevalere delle tendenze puritane dell'ultima dinastia, ma
venne conservato insieme a al tri numerosi testi erotici, in Giappone.
Testi come questo della Fanciulla Pura circolavano già
all'inizio dell'era imperiale e si possono trovare citati nelle
bibliografie delle prime "Storie dinastiche" e tra i
ritrovamenti del periodo Han (206-\220+). Sap piamo inoltre che
nel 1566 un anonimo autore, usante uno pseudonimo, scrisse una
prefazione a questo testo, avvertendo la neces sità di
una lettura iniziatica di questo libretto, che non va preso alla
lettera né confuso con altri scritti erotici: «Se que sto
testo è invece inteso come un libello osceno che segretamente
presenta l'estasi amorosa di due amanti dietro le cortine del
talamo e i piaceri con le fanciulle dalla cipria rossa, gravi
sa- ranno le sventure per l'incauto lettore». Il piccolo scritto
ha contenuto sapienzale. Sia nei discorsi dell'Imperatore Giallo,
sia nelle risposte della Fanciulla Pura si ritrova la storia di
un sentimento, quello sessuale, che condiziona storia e esistenze.
Ricorda l'Imperatore Giallo: «L'attrazione sessuale costituisce
il pił grande desiderio dell'umanità, ed è la fonte
di vita e di trasformazione di tutti gli esseri». Ma è
nelle risposte della Fanciulla Pura che si trova il grande insegnamento.
Le sue parole sanno cogliere gli infiniti aspetti dell'energia
vitale, le mille situazioni dell'amore, la relazione che corre
tra noi e ciò che ci circonda.
[1997]
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