Nicolò
Machiavelli: novelle e teatro
Nicolò Machiavelli: novelle e teatro
Ciò per cui va ricordato qui sono i «badalucchi» novellistici
e teatrali, in cui Machiavelli mostra la sua vena comica e satirica.
Qui Machiavelli è un rielaboratore di temi e forme, e uno
sperimentatore efficace. La Favola , o novella di "Belfagor
arcidiavolo" o del "Demonio che prese moglie",
ha uno schema scherzosamente misogino.
Estremamente efficace è nella commedia Mandragola (c.1518).
Si tratta di cinque atti, in prosa: l'anziano messer Nicia e la
sua bella moglie Lucrezia sono delusi per non ave re figli. Di
questo profitta Callimaco innamorato di Lucrezia. Con l'aiuto
del mezzano Ligurio si fa passare per un famoso dottore, e assicura
a Nicia che Lucrezia avrà un bambino se berrà una
pozione di mandragola, solo che non potrà andare a letto
subito con la moglie altrimenti morrà: lo persuade che
bisogna tro vare un poveraccio che si presti all'opera per quella
notte. A convincere Lucrezia provvedono la sciocca madre Sostrata
e il ci nico fra' Timoteo. Ovviamente è Callimaco travestito
che quella notte va nel letto di Lucrezia: la donna, conosciuta
la leggerez za del marito, non esita a eleggere Callimaco suo
signore. Nella "Mandragola" è una lingua estremamente
viva ed espressiva, oscilla tra italico e vernacolo, funzionale
a una tipologia di astuti e di stolti fortemente caratterizzati,
e a una beffa erotica spinta oltre i limiti del diverti- mento
boccaccesco, verso la profanazione del "sacro" e dell'istituto
familiare. Essa si inserisce all'interno di una attività
non continua ma neppure occasionale, iniziata con una commedia
perduta ( Le maschere , 1504) a imitazione delle "Nuvole"
di Aristofanes, proseguita con la traduzione dell'"Andria"
di Terentius (c.1517).
Fino al rifacimento plautino della Clizia (1524). Anche questa
è una commedia in cinque atti in prosa. Nicomaco e Sofronia
hanno vietato al figlio Cleandro le nozze con Clizia a causa delle
incerte origini di lei, una trovatella allevata da loro per carità.
Anche Nicomaco ha perso la testa per Clizia, e si accorda con
il servo Pirro per dargliela in moglie, in modo da potersi incontrare
con lei indisturbato. Fallito ogni tentativo di impedire il suo
pia no, Sofronia e Cleandro fingono di accontentarlo. Alla casa
di Pirro mandano però il giovane servo Siro, in abito da
sposa. Grande umiliazione di Nicandro quando trova un uomo nel
letto al posto di Clizia. Sofronia lo conforta. Viene ritrovato
il padre di Clizia, il nobile napoletano Ramondo: Cleandro così
può sposa- re l'amata Clizia. Nella "Clizia"
è interessante anche il prologo, rilevante espressione
per l'interesse che Machiavelli aveva per il linguaggio comico.
Un interesse per il linguaggio che è presente soprattutto
nel Dialogo intorno alla nostra lingua (c.1515) e che
si inserisce nel dibattito dell'epoca sulla questione della lingua.
[1997]
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