Ludovico 
              Ariosto: Commedie 
            
             
             
              Ludovico Ariosto: Commedie 
               
               Cinque le commedie da lui scritte: La Cassaria (1508), I suppositi 
                (1509), Il negromante, La Lena, e l'incompleta Gli studenti (1518). 
                L'ultima, "I studenti", fu ripresa dal figlio Virginio 
                e dal fratello Gabriele, rispettivamente con i titoli "L'imperfetta" 
                e "La scolastica". Furono scritte originariamente in 
                prosa, poi riprese in endecasillabi sciolti. Ariosto tradusse 
                anche Plautus e Terentius. Una giovanile Tragedia di Tisbe non 
                ci è pervenuta. Ariosto fu un organizzatore di spettacoli 
                teatrali, regista e attore, a testimoniare il suo rapporto strettissimo 
                con il teatro. Il negromante fu scritta nel 1520 e, in seconda 
                redazione nel 1528. Commedia in versi in cinque atti. Maestro 
                Iachelino è il Negromante che, a Cremona, , tende insidie 
                per derubare chi ricorre alla sua fama di medico e di astrologo. 
                Il suo servo Nibbio, complice dei suoi inganni, li svela al pubblico. 
                I due spillano quattrini a Massimo e Cintio, suo figlio adottivo, 
                e a Camillo Pocosale innamorato di Emilia, data a moglie a Cintio 
                che è sposo segreto di Lavinia. Mentre il Megromante, dopo 
                mille tranelli, si accinge a svaligiare la casa di Massimo, le 
                sue truffe sono scoperte da Temolo, servo di Massimo. Nibbio fugge 
                abbandonando il padrone. Massimo riconosce in Lavinia la figlia 
                creduta morta, accetta le nozze della ragazza con Cintio, e così 
                Camillo può sposare Emilia. Anche La Lena (1528) è 
                in cinque atti. Flavio figlio di Ilario ama riamato Licinia figlia 
                di Fazio. Ricorre a Lena, una ruffiana che abita accanto a Fazio 
                ed è sua amante da tempo, per aiutarlo a incontrarsi con 
                la ragazza. Complice è Pacifico marito di Lena, e Crobolo 
                servo di Flavio che, raccontando mille panzane riesce a spillare 
                a Ilario il denaro necessario per pagare i servigi di Lena. Tra 
                le bugie di Corbolo, quella secondo cui Flavio è stato 
                sorpreso da Pacifico in adulterio con Lena. Ilario corre a chiedere 
                aiuto a Fazio che, gelosissimo, si infuria. Chiariti gli equivoci, 
                si aggiusta tutto con il matrimonio dei giovani. Lena è 
                contenta del denaro guadagnato e della fedeltà di Fazio. 
                La sua fedeltà ai modelli latini è forse eccessiva, 
                ad eccezione della realistica e aspra "Lena". In lui 
                è comunque presente l'ansia di sperimentazione. D'altra 
                parte con le sue commedie si inaugura in europa la moderna commedia 
                regolare in volgare. 
               
              
               
              [1997]
              
             
            
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