Ariosto:
opere minori e Satire
Ariosto: opere minori e Satire
Ariosto iniziò la sua produzione letteraria con una
grossa quantità di versi in latino e in volgare. I carmi
latini furono scritti soprattutto nel periodo 1494-1503: all'inizio
semplici esercitazioni scolastiche fatte su modelli tibulliani
e oraziani, dopo non superano i limiti dell'esercitazione. Le
rime in volgare comprendono canzoni, sonetti, madrigali e capitoli,
soprattutto di argomento amoroso. Ariosto inizia nell'ambito del
petrarchismo, poi passa a una espressione più diretta dei
sentimenti, con l'espressione di elementi realistico- descrittivi
e intimistico-borghesi.
Le più riuscite tra le opere minori sono le sette Satire
in terzine, composte nel 1517-1525, indirizzate a parenti e amici.
Prendono spunto da fatti e situazioni reali, trattano della difesa
della dignità dello scrittore, della condanna della corruzione
del clero, il vagheggiamento di una vita raccolta studiosa e senza
ambizioni, dei difetti e dei vizi degli umanisti, della vita matrimoniale.
Il tono è colloquiale, di derivazione oraziana ma con un
lessico che si apre al "comico" alighieriano.
[1997]
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