Ludovico 
              Ariosto: biografia 
            
             
             
              Ludovico Ariosto: biografia 
               Ludovico Ariosto nacque a Reggio-Emilia nel 1474, figlio primogenito 
                del ferrarese Nicolò, capitano della cittadella di Reggio, 
                poi tesoriere generale delle milizie estensi e capo dell'amministrazione 
                comunale di Ferrara. Sua madre la reggiana Doria Malaguzzi Valeri. 
                Studiò diritto, poi nel 1494 ottenne dal padre di dedicarsi 
                alla letteratura. In una capitale della civiltà umanistica 
                come era Ferrara tra XV e XVI secolo, Ariosto acquisì una 
                discreta educazione umanistica sotto la guida del dotto monaco 
                agostiniano Gregorio da Spoleto. Nel 1500 rimase orfano del padre, 
                dovette interrompere gli studi e provvedere al sostentamento dalla 
                famiglia e all'educazione dei nove fratelli. Per godere dei benefici 
                ecclesiastici, nel 1503 prese gli ordini minori. 
              Nel 1504 entrò al servizio del cardinale Ippolito Este, 
                fratello del duca Alfonso Este. Uomo d'azione, scarsamente incline 
                agli interessi letterari, il cardinale lo incaricò di faccende 
                pratiche e di numerose ambascerie: fu a Firenze, Mantova, più 
                volte a Roma presso papa Iulius II: missioni delicate e, specie 
                quelle romane, anche rischiose. Nel 1516 uscì a Ferrara 
                la prima edizione dell'"Orlando furioso" che aveva iniziato 
                forse nel c.1505, con dedica a Ippolito Este. 
              Nel 1517 fu licenziato dal cardinale, per aver rifiutato di 
                seguirlo nella sua sede arcivescovile in Ungheria. Entrò 
                al servizio del duca Alfonso Este. Nel 1522 le difficoltà 
                economiche della sua famiglia si aggravarono. Per di più 
                la grave situazione interna del ducato costrinsero il duca a privare 
                Ariosto del salario. Egli accettò l'incarico di governatore 
                della Garfagnana, allora infestata dai briganti e da lotte interne: 
                svolse il suo incarico con notevole senso pratico e impegno. 
              Nel 1525 tornò a Ferrara. Acquistò in contrada 
                Mirasole la "parva domus", e potè finalmente 
                godere dei tanto sognati "otia" letterari, confortato 
                dall'affetto di Alessandra Benucci, vedova dell'amico Tito Strozzi 
                e che Ariosto sposerà segretamente nel 1528. E del figlio 
                prediletto Virginio, nato nel 1509 da una precedente relazione; 
                un altro figlio illegittimo l'aveva avuto da una domestica. Si 
                dedicò alla ricorrezione dell'"Orlando furioso", 
                organizzò rappresentazioni teatrali per la corte, mantenne 
                intensi rapporti con gli amici umanisti. Di tanto in tanto svolse 
                anche missioni diplomatiche per il duca: a Venezia nel 1531 incontrò 
                Tiziano che gli fece un ritratto (ora alla National Gallery di 
                London), e il marchese di Pescara Alfonso d'Avalos gli assegnò 
                una pensione annua di cento ducati d'oro, a testimonianza di una 
                fama ormai europea. Morì a Ferrara il 6 luglio 1533. 
Contesto              
              
                
              
             
            
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