Storia della letteratura europea - Torna in homepageJean Marot


Jean Marot


Jean Marot era nato a Mathieu [Caen] nel c.1450 (morì forse nel 1526), fu un mediocre versificatore, seguace del gusto dei "grands rhétoriqueurs". Di lui si ricordano i poemetti ispirati alle guerre italiche, cui partecipò come poeta di corte di Luigi XII: "Viaggio di Genova" (Voyage de Gènes, 1507), "Viaggio di Venezia" (Voyage de Venise, 1509). Compose anche poesie di circostanza e di argomento religioso e morale. Del figlio di Jean, Clément, se ne parlerà più estesamente. Étienne Dolet era nato a OrlÉans nel 1509 (morì a Paris nel 1546), umanista, mosso da interessi filologici e teologici scrisse in latino opere erudite come "L'imitazione ciceroniana" (De imitatione ciceroniana, 1535), "Due libri di commentari di lingua latina" (Commentariorum linguae latinae libri duo, 1536-38), e versi di ottima fattura raccolti nei Carmina (Carmina, 1538). Anche la sua produzione in volgare è vibrante e piena di pathos: Secondo inferno (Second enfer, 1544), Cantico di Étienne Dolet prigioniero al palazzo di giustizia (Cantique d'E.D. prisonnier à la conciergerie, 1546). Svolse una intensa attività editoriale. Condannato sotto l'accusa di eresia e di stampa di libri proibiti, fu arso vivo. La sua fu una figura di primo piano, emblema del libero pensiero e di impegno intellettuale. Bonaventure Des PÉriers nacque a Arnay-le- Duc [Borgogna] nel c.1510, fu alla corte di Marguerite di Navarra e ne condivise gli orientamenti evangelici. Collaborò alla Bibbia di Olivetano, tra dusse o parafrasò un dialogo di Platon, una satira di Horatius , testi di Ausonius e dello pseudo-Virgilius e altri testi biblici. Morì, pare suicida, nel c.1543, dopo aver pubblicato nel 1538 anonimo il Cembalo del mondo (Cymbalum mundi) insieme a quattro dialoghi lucianei (in francese). L'opera fu presa come anticristiana, e per questo condannata dalla Sorbona. Postumi uscirono i versi (1544) e i racconti di Nuove ricreazioni e giocondi ragionari (Nouvelles rÉcrÉations et joyeux devis, 1558), in cui è però anche l'intervento di altre mani, una gustosa raccolta in cui i temi popolari e folclorici si mescolano non effetti di vivace realismo a riferimenti umanistici, sul modello delle "facezie" di Poggio Bracciolini e di Bebel.



[1997]

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