Juan
del Encina
Juan del Encina
Juan del Encina era nativo di Encina [Salamanca], nel c.1469.
Studiò all'Università di Salamanca, visse per alcuni
anni a Roma. A 50 anni prese gli ordini religiosi e si trasferì
a Gerusalemme. Morì a León nel c.1529. Il primo
nucleo del suo Canzoniere (Cancionero) fu pubblicato nel 1496.
Comprende un trattatello sull'"Arte della poesia casti gliana"
(Arte de poesía castellana), poesie religiose, amorose
e burlesche, egloghe, poemi allegorici e testi drammatici. Il
suo nome è legato soprattutto alla produzione teatrale.
Nel primo periodo scrisse rappresentazioni sacre e profane di
azione semplice, schematica, e intessute di elementi popolareschi.
Tra esse tre egloghe della natività, due egloghe di carnevale,
l'"Aucto del Repelón". In un secondo periodo
sono tre composizioni paganeggianti, scritte nel 1507-1509 per
la corte pontificia: l'Egloga di Fileno, Zambardo e Cardonio (Egloga
de Fileno, Zambardo y Cardonio), l'Egloga di Placida e Victoriano
(Egloga de Plácida y Victoriano) e l'Egloga di Cristino
e Febea (Egloga de Cristino y Febea). L'intensità lirica
di questi testi e l'uso di un linguaggio composito, ricco di arcaismi
e di espressioni idiomatiche, costituirono punti di riferimento
obbligato per la successiva storia del teatro castigliano.
[1997]
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